| Sospese tutte le concessioni per tavolini e ombrelloni Brera, via libera all'isola pedonale Ma i commercianti: «stop ai cantieri» Da gennaio sette mesi di lavori. I negozianti: un disastro. Raccolta di firme. De Corato: pronti a rivedere i tempi
Articolo del: 30/12/2010 Autore: Armando Stella
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[Esplora il significato del termine: MILANO - Se isola pedonale dev’essere, non sarà una passeggiata. I vigili urbani si sono presentati dai negozianti di Brera il 24 dicembre, vigilia di Natale, portavano un avviso in dono: il cantiere aprirà il 15 gennaio e vi stravolgerà la vita per sette mesi, ecco le regole, preparatevi. Sono bastati tre giorni, è scoppiata una rivolta: «La situazione - si legge nella petizione di protesta - è gravissima». È Micaela Mainini, la titolare del bar Jamaica, a coordinare la raccolta di firme: «I lavori paralizzeranno il quartiere, il Comune vuole sospendere le licenze dei déhor, saremo costretti a dimezzare il personale!». Nell’ultimo tratto di via Brera, già chiuso al traffico, hanno firmato 13 esercenti su 13. Una lettera simile, per toni e contenuti, circola già in via Fiori Chiari: «Il programma del Comune è inaccettabile». Il progetto prevede la pedonalizzazione fra via del Carmine e il bivio dei Fiori: «Verranno sostituiti tutti i masselli, sarà riqualificata la strada e creato un percorso ciclabile lungo l’itinerario via Monte di Pietà-Porta Nuova», spiegano da Palazzo Marino. I cantieri occuperanno l’area da gennaio a luglio: il carico e scarico delle merci e l’ingresso in auto dei residenti sarà consentito solo tra le ore 10 e le 14, i locali pubblici dovranno ritirare gazebo e tavolini dalle strade. «Le condizioni sono assurde - ribatte Mainini -. Il danno economico sarebbe enorme. Per tutti noi sarebbe la fine! Dico sul serio: chi riuscirà a pagare affitti e fornitori?». Il nodo è sui déhor. Lo scorcio modaiolo e godereccio di via Brera, quello del Jamaica, sarà rivoltato dagli scavi a partire da marzo. Dunque: niente tavolini ai bar durante il Salone del mobile, per tutta la primavera, fino all’estate. «È una follia - attaccano i commercianti -. Abbiamo già chiesto il parere di un avvocato: la sospensione del plateatico viola la legge». Venti giorni al cantiere, l’isola è in salita. «La pista ciclabile dobbiamo farla, non c’è alternativa (il Comune rischia di perdere i fondi ministeriali, ndr)», replica il vicesindaco Riccardo De Corato: «Ma assicuro la massima disponibilità a ridiscutere tempi e modi del cantiere, per ridurre al minimo i disagi. Convocherò i commercianti, la polizia locale e i dirigenti del settore Lavori pubblici». Il Jamaica compie cent’anni nel 2011. Da qui è passato il secolo nobile di Milano: artisti, fotografi e letterati, Piero Manzoni e Lucio Fontana, Ugo Mulas, Luciano Bianciardi ed Emilio Tadini. «Sto organizzando mostre ed eventi di richiamo internazionale per celebrare l’anniversario», anticipa Mainini: «Ma se il Comune non fa un passo indietro, qui salta tutto! Sono anche pronta a chiudere il bar».] MILANO - Se isola pedonale dev'essere, non sarà una passeggiata. I vigili urbani si sono presentati dai negozianti di Brera il 24 dicembre, vigilia di Natale, portavano un avviso in dono: il cantiere aprirà il 15 gennaio e vi stravolgerà la vita per sette mesi, ecco le regole, preparatevi. Sono bastati tre giorni, è scoppiata una rivolta: «La situazione - si legge nella petizione di protesta - è gravissima». È Micaela Mainini, la titolare del bar Jamaica, a coordinare la raccolta di firme: «I lavori paralizzeranno il quartiere, il Comune vuole sospendere le licenze dei déhor, saremo costretti a dimezzare il personale!». Nell'ultimo tratto di via Brera, già chiuso al traffico, hanno firmato 13 esercenti su 13. Una lettera simile, per toni e contenuti, circola già in via Fiori Chiari: «Il programma del Comune è inaccettabile».
Il progetto prevede la pedonalizzazione fra via del Carmine e il bivio dei Fiori: «Verranno sostituiti tutti i masselli, sarà riqualificata la strada e creato un percorso ciclabile lungo l'itinerario via Monte di Pietà-Porta Nuova», spiegano da Palazzo Marino. I cantieri occuperanno l'area da gennaio a luglio: il carico e scarico delle merci e l'ingresso in auto dei residenti sarà consentito solo tra le ore 10 e le 14, i locali pubblici dovranno ritirare gazebo e tavolini dalle strade. «Le condizioni sono assurde - ribatte Mainini -. Il danno economico sarebbe enorme. Per tutti noi sarebbe la fine! Dico sul serio: chi riuscirà a pagare affitti e fornitori?». Il nodo è sui déhor. Lo scorcio modaiolo e godereccio di via Brera, quello del Jamaica, sarà rivoltato dagli scavi a partire da marzo. Dunque: niente tavolini ai bar durante il Salone del mobile, per tutta la primavera, fino all'estate. «È una follia - attaccano i commercianti -. Abbiamo già chiesto il parere di un avvocato: la sospensione del plateatico viola la legge».
Venti giorni al cantiere, l'isola è in salita. «La pista ciclabile dobbiamo farla, non c'è alternativa (il Comune rischia di perdere i fondi ministeriali, ndr)», replica il vicesindaco Riccardo De Corato: «Ma assicuro la massima disponibilità a ridiscutere tempi e modi del cantiere, per ridurre al minimo i disagi. Convocherò i commercianti, la polizia locale e i dirigenti del settore Lavori pubblici». Il Jamaica compie cent'anni nel 2011. Da qui è passato il secolo nobile di Milano: artisti, fotografi e letterati, Piero Manzoni e Lucio Fontana, Ugo Mulas, Luciano Bianciardi ed Emilio Tadini. «Sto organizzando mostre ed eventi di richiamo internazionale per celebrare l'anniversario», anticipa Mainini: «Ma se il Comune non fa un passo indietro, qui salta tutto! Sono anche pronta a chiudere il bar».
Commento: Ancora una volta il Comune butta via palate i soldi pubblici in opere inutili e dannose! Pare sia ormai un ritornello abituale! Difficile trovare le parole per esprimere la propria indignazione!
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