| Gli appalti Comune, lavori pubblici per 200 milioni «Occupati cinquemila nuovi addetti» Gli interventi per scuole e piste ciclabili. Simini: cambio di passo per l'economia. De Albertis: meno burocrazia
Articolo del: 03/01/2011 Autore: Armando Stella
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MILANO - Finire le gare di corsa. Sburocratizzare la macchina degli appalti, velocizzare le procedure, accelerare l'iter amministrativo dei progetti, spingere sui cantieri e, infine, aprirli. Il Comune aveva iniziato il 2010 con quest'obiettivo, l'ha inseguito per un anno: «L'abbiamo raggiunto». Palazzo Marino, prima stazione appaltante di Milano, ha affidato in dodici mesi circa 200 milioni di euro in lavori pubblici, 50 milioni di euro in più rispetto al 2009: «In totale - stima l'assessore Bruno Simini - abbiano creato lavoro per ventimila persone, con una crescita di 5 mila addetti». Nell'elenco delle opere avviate ci sono: gli interventi di manutenzione nelle scuole, le bonifiche da amianto negli edifici comunali, due raggi verdi e nuove piste ciclabili si veda l'itinerario lungo la Cerchia dei Navigli, la riqualificazione di piazza Santa Maria delle Grazie, la risistemazione di corso Buenos Aires e l'isola pedonale in zona Sarpi, a Chinatown.
Il bilancio, chiosa l'assessore Simini, è «nettamente positivo»: «I poteri commissariali affidati dal governo al sindaco Moratti sono stati decisivi - spiega il titolare ai Lavori pubblici -. Milano ha dimostrato di poter resistere alla crisi, saper cambiare passo e sostenere efficacemente l'economia». Concorda Claudio De Albertis, presidente dei costruttori di Assimpredil-Ance: «Il Comune si sta dimostrando virtuoso rispetto ad altre stazioni appaltanti. È riuscito a rimettere in moto la macchina della burocrazia e ad arginare i ritardi nell'individuazione e la censura delle offerte anomale». Ma resta «molto altro da fare», insiste De Albertis: «I tempi tra l'incarico della progettazione e l'indizione della gara restano lunghissimi, mostruosi. Servono ancora anni per avviare un'opera di medie dimensioni: è inaccettabile. Alcuni passaggi burocratici vanno resi ancora più snelli, più rapidi». Come? «Anzitutto modificando la disciplina dei ricorsi al Tar - sostiene il presidente di Assimpredil -. I ricorsi temerari vanno penalizzati, altrimenti non si va avanti».
Eppure, qualcosa si muove. I cantieri dell'isola pedonale in via Sarpi, avviati un anno fa, saranno conclusi salvo imprevisti il prossimo 4 febbraio: l'area sarà controllata da cinque telecamere agli incroci tra via Sarpi e largo Gadda, via Rosmini, via Bramante e Niccolini. Il restyling di Brera partirà invece lunedì 10 gennaio: nuova pavimentazione in pietra ed «allargamento» della zona vietata alle auto.
Commento: L' amministrazione si vanta di lavori che sono in gran parte inutili, se non dannosi. Le piste ciclabili vengono realizzate a spese delle carreggiate, creando così nuovi colli di bottiglia e portando alla perdita di innumerevoli posti per parcheggiare. In più esse vengono realizzate con grande dispendio di mezzi e materiali, quando una semplice striscia verniciata sul marciapiede o sulla strada sarebbe perfettamente sufficente. Chi ci guadagna non è certo la città, ma solo chi realizza i lavori!
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