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Vertice a Palazzo Marino tra Comune, Atm e Mm. «apertura la seconda metà di febbraio»
«Manca sicurezza». Slitta il nuovo metrò
Linea verde, rinviata l'inaugurazione della tratta Famagosta-Assago. «Prima i collaudi»

Articolo del: 11/01/2011
Autore: Armando Stella

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MILANO - Il metrò non fa un metro: non ci sono le «condizioni di sicurezza», gli impianti «non sono conformi», slittano i collaudi e dunque salta l'inaugurazione. Il prolungamento della linea «verde» tra Famagosta e Assago (guarda la mappa) non sarà aperto ai passeggeri il 23 gennaio. Da ieri è ufficiale, se ne riparla dopo la metà di febbraio: il vertice tecnico in Comune ha «identificato» un ritardo di quattro settimane nei lavori «ai sottosistemi di segnalamento», gli apparecchi d'allarme sui binari che regolano il traffico dei treni, tengono le distanze, evitano gl'incidenti. Sono difettosi: inaffidabili. Colpa delle ditte fornitrici, dice Mm. Ma senza «segnalamento» Atm non può azzardare i test e il ministero non può autorizzare il servizio. Stop, semaforo rosso: le procedure slittano. E la polemica politica è durissima. L'assessore regionale ai Trasporti, Raffaele Cattaneo, chiede «subito una verifica politica».

Riunione d'urgenza a Palazzo Marino. Al tavolo tecnico, con il dg Antonio Acerbo, i presidenti di Atm ed MM, Elio Catania e Lanfranco Senn. Sul tavolo, la relazione di Atm sui ritardi nel cantiere M2 Famagosta-Assago: documenti «insufficienti», certificati fotocopiati (non firmati né timbrati), binari difettosi, «errori» di cablaggio, apparati sconnessi, fuori norma. Il vertice, riassume una nota di Mm, ha trovato nel «sistema di segnalamento» l'unico, pesante ostacolo sulla strada per l'inaugurazione: «Slittano i tempi di consegna - si legge - e quindi l'inizio dei test di pre-esercizio e di verifica delle condizioni di sicurezza». L'allarme di Atm era concreto: «Ne prendiamo atto - commenta il presidente Catania -. Ma Atm è pronta ad effettuare rapidamente i collaudi necessari per avviare il servizio sulla tratta per Assago, non appena Mm avrà consegnato gli impianti e le infrastrutture secondo gli standard previsti dal capitolato e dal ministero dei Trasporti». Parole distensive. Che in realtà nascondono uno scontro al calor bianco: ieri si è assistito alla resa dei conti tra le due municipalizzate.

Sono passati undici anni dalla progettazione e sette dall'apertura del cantiere: un'odissea per realizzare due stazioni, un tracciato di 4,8 chilometri di binari e neppure un parcheggio d'interscambio. La tratta periferica della M2 avrebbe dovuto iniziare a correre nel 2008: ancora non c'è una data. I costi pubblici sono esplosi: da 70 a 88,5 milioni di euro. Il Pd invoca una commissione d'inchiesta: «È uno scandalo». Il sindaco di Assago, Graziano Musella, è avvelenato: «Il disappunto è forte». Non bastasse, il biglietto del metrò costerà 2,10 euro. Oggi, altro vertice al Pirellone. «Pretendo indagini approfondite», attacca l'assessore provinciale Giovanni De Nicola: «Ma la priorità va alla sicurezza dei passeggeri, il metrò sarà inaugurato solo quando avremo certezze sull'affidabilità degli impianti». E Cattaneo: «Nessuno, neppure il Comune, decide l'avvio della M2 senza l'avallo degli enti che hanno concordato la tabella dei lavori». Regione e Provincia, ieri, non erano invitate a Palazzo Marino.

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