| Da otto giorni il «cervellone» funziona a singhiozzo dopo la sospensione natalizia «Ecopass, abbonamenti impossibili» Sistema in tilt, protestano in migliaia: siamo in regola, ma rischiamo le multe. Ore d'attesa ai centralini
Articolo del: 20/01/2011 Autore: Armando Stella
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MILANO - Otto giorni di buio. Con il sistema Ecopass imballato dalle richieste, muto, e migliaia di automobilisti appesi al dubbio e al telefono, il ticket sarà valido, potrò circolare, prenderò la multa? L'operatrice del call center risponde imbarazzata: «È un casino». Cesare N., residente nei Bastioni, proprietario di una vettura diesel Euro 4, cittadino diligente, ha pagato il suo carnet multiplo agevolato il 9 gennaio sul sito Web, 94 euro addebitati su carta American Express: «Poi non s'è capito nulla. Il sistema ha fatto tilt, non riconosceva il mio codice fiscale, non abbinava l'abbonamento alla targa. Ho spedito decine di fax e email, ho chiamato, implorato una conferma. Nulla». Lunedì 17 gennaio, dopo un rosario di proteste, il signor Cesare ha ricevuto una telefonata: «Ci scusi, ora è tutto a posto».
È andato tutto storto tra il 10 e l'11 gennaio, quando Comune e Atm hanno riacceso il cervellone della pollution charge dopo la tregua festiva: la rete informatica Telecom è collassata, blackout, il sistema ha tribolato sui pagamenti e balbettato sull'archiviazione dei dati (dal tipo di veicolo al domicilio, al codice fiscale). Oltre 26 mila persone, in un solo giorno, hanno tempestato di telefonate il quartier generale di Ecopass. Da lì, è stata una rincorsa: «Abbiamo avuto grossi problemi con moltissima gente». La signora Mariagrazia P. ha comperato un ticket giornaliero il 10 gennaio, ha provato «invano» a spedire l'sms di conferma, ha telefonato «inutilmente» ai call center (02.0202 e 800.437.437), fin quando un addetto le «ha suggerito di spedire una relazione di protesta al numero di fax 02.88457056». Lei, nel fax, ha scritto: «Non vorrei essere multata di 85 euro nonostante abbia svolto il mio dovere di suddito-cittadino onesto».
Per avere una risposta, comunque, c'è la coda. Ieri, ore 14.45: sette minuti d'attesa allo 02.0202. Mezz'ora dopo: la linea è libera, fa due squilli, ma cade. Bisogna insistere. Ore 17.12: i minuti d'attesa sono sempre sette, ma il nastro registrato invita a resistere e conservare la priorità, mentre una voce digitalizzata illustra il bando per i disoccupati e descrive un programma di corsi professionali. Va poco meglio al numero verde: occupato alle 15.23 e alle 17.21, libero finalmente alle 18, dopo cinquanta secondi di trilli a vuoto. Gli automobilisti sono inferociti: «A tre anni dall'inaugurazione il sistema Ecopass è ancora inefficiente».
I tecnici, dal 10 gennaio a oggi, hanno dovuto rintracciare tutti gli automobilisti che avevano pagato il ticket senza ricevere né sms né email di conferma. Unica consolazione: le attivazioni dei carnet agevolati, degli abbonamenti per residenti e dei titoli pagati con conto corrente bancario (Rid) possono essere completate fino al 22 gennaio e coprono tutti gli ingressi nella Cerchia a partire dal 10 gennaio. Ma le associazioni di consumatori avvertono: «Se arriveranno le multe inonderemo di ricorsi il Giudice di pace».
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