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«Multa per smog? Gli iettatori verdi sognano»

Articolo del: 21/01/2011
Autore: Alberto Giannoni

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Allarme smog? Multe milionarie ai danni di Milano? Per il Comune l’unica nuvola preoccupante che incombe sulla città è quella della disinformazione, animata da chi sogna Milano vittima di una sanzione europea che non c’è. Per l’amministrazione comunale si tratta di una forzatura: la pratica in sede Ue è aperta per dati vecchi, contro l’Italia (come per altri Paesi) e non contro il Comune, e in virtù di una serie di sforature che riguardano decine di altri Comuni.
Ma come nasce il caso? Sono i Verdi, con il consigliere comunale Enrico Fedrighini, a sollevarlo, annunciando il deferimento della questione dalla Commissione alla Corte di Giustizia europea. Oggi i Verdi confermano: «Sì, la pratica è aperta contro l’Italia - ammette Fedrighini - ma si fa riferimento esplicito a Milano, che sarebbe particolarmente sanzionata perché la quantificazione della multa tiene conto dell’intensità degli sforamenti, della durata delle violazioni e dell’entità della popolazione esposta all’inquinamento». Per Fedrighini la multa è quasi certa: il passaggio alla Corte serve solo a quantificarla e potrebbe essere evitata solo con deroghe concesse in presenza di nuove misure. «Mi rammarico - conclude il verde - perché Milano poteva essere all’avanguardia, e perché se lo Stato si rivalesse verso Milano facendole scontare la multa con minori trasferimenti servirebbero risorse che avremmo potuto validamente impiegare nella lotta allo smog».
Il Comune contesta radicalmente la lettura di questa vicenda e la giustapposizione con i dati del 2011: «L’aria di Milano - dicono in via ufficiale da Palazzo Marino - è in continuo e costante miglioramento, con dati mai registrati prima d’ora, e nel 2010 per la prima volta sono stati raggiunti sia per il PM10, sia per il PM2,5, valori che la collocano entro i limiti per la salute umana previsti dalla normativa europea e nazionale. Per il PM2,5 la città rientra nei limiti addirittura con 4 anni di anticipo rispetto al termine obbligatorio. Evocare lo spauracchio di multe collegate a una procedura d’infrazione aperta contro l’Italia – procedura che è aperta nei confronti di mezza Europa, Svezia, Germania, Spagna, Regno Unito, e il cui esito è tutto da definire – è pura propaganda messa in atto da parte dei soliti pseudo-ambientalisti menagrami. Gli stessi che puntano il dito contro Milano e nascondono che l’eventuale sanzione dovrebbe pagarla in primo luogo Torino, città più inquinata, ma che è governata dal centrosinistra e guarda caso non viene citata».
«Per Milano - secondo il vicesindaco Riccardo De Corato - non c’è nessuna multa in arrivo: se l’interlocutore europeo fosse Milano, la Commissione non potrebbe che plaudire i risultati raggiunti - sempre per il vicesindaco - grazie a provvedimenti coraggiosi come Ecopass, che dopo 3 anni dalla sua attivazione ha prodotto evidenti miglioramenti sulla qualità dell’aria, non ultimo la riduzione, dimostrata empiricamente, della frazione carboniosa del materiale particellare rilasciato dagli scarichi dei veicoli, che corrisponde alla componente più tossica e nociva per la salute umana delle polveri aerodisperse». Secondo De Corato autorevolissimi ricercatori e istituti, fra cui la Società italiana medici generici e i Medici per l’Ambiente, con la collaborazione di due università americane, hanno condotto nel 2010 una ricerca che ha messo in evidenza un abbattimento del 50% del Black Carbon, all’interno dell’area Ecopass, rispetto all’esterno.

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