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Alla vigilia dei rincari Legambiente denuncia: indennizzo riservato agli abbonati
Bonus solo a un viaggiatore su 2
Dicembre nero dei treni, la beffa dello sconto del 10% Il caso Brescia-Milano: rincari a raffica e tempi aumentati

Articolo del: 24/01/2011
Autore: Laura Guardini

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MILANO - «Pochi e per pochi». Sono, secondo Legambiente, i risarcimenti straordinari disposti nei confronti dei pendolari dopo il «dicembre nero» che ha visto 384 treni cancellati (contro i 211 di novembre), 2.415 convogli con ritardo oltre i 15 minuti (nel mese precedente erano stati 1.436) e 671 treni arrivati con più di mezz'ora di ritardo (a novembre erano stati 302). É un argomento tutt'altro che nuovo ma Dario Balotta - ieri segretario della Fit-Cisl, oggi nel direttivo di Legambiente - torna a sfoderarlo per «sottolinearne un nuovo aspetto di iniquità». Alla mano i dati ricavati da uno studio di Axteria - società di consulenza che si occupa anche di trasporti pubblici - sarebbero poco più della metà dei 650 mila viaggiatori lombardi ad aver usufruito dello sconto del 10% sull'abbonamento di gennaio.

«Sul ramo Le Nord - afferma Balotta - solo il 53% dei viaggiatori usa un abbonamento mensile e solo il 5% quello annuale; per quanto riguarda Trenitalia queste percentuali non variano di molto: ma questi, e soltanto questi, sono i viaggiatori che hanno potuto avere quel piccolo sconto. Agli altri, che pure hanno subito gli stessi disagi, niente». Una questione «di principio»: «perché del resto abbiamo sempre detto che il bonus offre comunque un riconoscimento inutile. Anzi: dannoso perché è una specie di foglia di fico, un modo di scaricare la responsabilità di un disservizio che certo non si ripaga con un piccolo sconto». Infine, una nota polemica anche su Tln, la nuova società che, dall'agosto 2009 gestisce i treni regionali: «Il fidanzamento ancora non è diventato matrimonio, tanto che anche le modalità per ottenere quel rimborso sono diverse. É automatico per chi viaggia con LeNord, si ottiene dietro presentazione di un modulo se ci si rivolge a Trenitalia».

Dopo le «ammissioni» di dicembre («Certo le cose non vanno bene»), Tln sottolinea che «le 384 soppressioni di dicembre rappresentano lo 0,6% dei 55 mila treni fatti viaggiare quel mese. L'80% di queste cancellazioni, inoltre, è stato causato dall'infrastruttura che non è gestita da noi: e comunque, con il riconoscimento del bonus, abbiamo inteso assumerci la responsabilità dei disagi patiti dai nostri abbonati». Da Brescia, alla vigilia dei rincari annunciati per l'1 febbraio, arriva la denuncia dell'associazione InOrario: «Nel '94 l'abbonamento di prima costava 90 mila lire e per gli 80 chilometri fino a Milano Lambrate bastavano 50-55 minuti. Oggi si spendono 114,5 euro e per lo stesso tragitto ci vogliono 75-80 minuti...».

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