Articolo del: 10/04/2008 Autore: Enrico Lagattolla
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Fino a ieri, per il crollo di cinque piani di scale nell’edificio di piazza Cardinal Ferrari, c’era solo l’ipotesi di reato: «disastro colposo». Ora, ci sono anche gli indagati. Il procuratore aggiunto Nicola Cerrato e il pm Giulio Benedetti, titolari del fascicolo, hanno infatti messo sotto inchiesta il progettista del parcheggio i cui scavi potrebbero aver provocato il crollo, il direttore tecnico dei lavori e il titolare dell’impresa che ha ottenuto l’appalto.
Un’iscrizione «tecnica» da parte della Procura, che ha già acquisito documenti relativi alla planimetria e alla struttura dell’edificio, i verbali dei vigili del fuoco e i rilievi dei tecnici del Comune intervenuti dopo il «collasso» dell’edificio, avvenuto il 7 marzo. I magistrati, infatti, hanno fissato per il 30 aprile una consulenza a cui - in questo modo - potranno prendere parte anche i periti nominati dai difensori degli indagati. Un passo avanti, dunque, per chiarire dinamica e responsabilità nel cedimento della struttura. Da tempo, in ogni caso, i residenti avevano manifestato preoccupazione per le vistose crepe che si erano aperte sui muri, indicando proprio negli scavi - profondi 15 metri - la causa del cedimento della scalinata in marmo. Danni per centinaia di migliaia di euro che hanno reso inagibile l’edificio.
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