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Sono ormai 21 i giorni consecutivi di superamento della soglia
Smog, tra 5 giorni scade il bonus Ue
Verso la seconda domenica a piedi
Benché inferiori rispetto a lunedì, le concentrazioni di polveri sottili sono rimaste ben oltre i livelli di guardia

Articolo del: 03/02/2011


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MILANO - Ancora cinque giorni di aria irrespirabile e Milano avrà esaurito il bonus europeo per il 2011 finendo così in mora rispetto agli obblighi comunitari sul contenimento dello smog. Ieri le centraline dell'Arpa hanno registrato un'altra giornata nera per quel che riguarda l'inquinamento: la 21esima consecutiva nonché la trentesima dall'inizio dell'anno. Benché inferiori rispetto a lunedì, le concentrazioni di polveri sottili sono comunque rimaste ben oltre i livelli di guardia: 87 microgrammi per metro cubo in Città Studi, 105 al Verziere e 123 in via Senato. L'Unione Europea consente ogni anno 35 giorni di sforamento dei limiti di Pm10: se la situazione non migliorerà Milano rischia di bruciare il proprio bonus in anticipo rispetto agli ultimi quattro anni.

LA DOMENICA A PIEDI - Se il blocco del traffico continuerà, potrebbe causare problemi anche alla Settimana della Moda, in programma dal 23 febbraio al 1° marzo. A chi gli chiede se anche quest'anno in caso di blocco del traffico nella domenica del 27 febbraio verranno concessi permessi agli addetti ai lavori, «oggi abbiamo solo questa domenica in cui ci sarà il blocco, poi man mano che si andrà avanti valuteremo», ha risposto l'assessore comunale di Milano alla Moda ed Eventi, Giovanni Terzi. L'anno scorso, il sindaco Moratti aveva concesso alcune migliaia di permessi in deroga al blocco per gli operatori e gli addetti ai lavori della Settimana della moda milanese.

LE PROTESTE - Le domeniche a piedi non piacciono alle imprese lombarde. Circa la metà, infatti, crede che lasciare a casa l'automobile una tantum non serva. Piuttosto, lo stop festivo alle automobili in città dovrebbe essere effettuato regolarmente e comunque coordinato in più città (circa 40%). Questi i dati che emergono da stime ed elaborazioni dell'indagine «Imprese, ambiente e inquinamento», realizzata dall'Ufficio Studi della Camera di commercio di Monza e Brianza che ha coinvolto circa 500 imprenditori lombardi. La ricetta antismog per gli imprenditori lombardi passa attraverso il potenziamento del servizio di trasporto pubblico (53,5%), in particolare a Milano, o attraverso l'introduzione di incentivi per la sostituzione degli impianti di riscaldamento domestici meno efficienti (57,2%). Per quanto riguarda il pedaggio di ingresso nei centri storici, un'impresa lombarda su 3 sarebbe favorevole ad estenderlo a tutte le tipologie di autoveicoli, specie a Milano, dove la percentuale sale al 38,6%, mentre il 20,8% degli imprenditori lombardi vorrebbe che fosse rivolto ai soli veicoli inquinanti. E la spesa per l'ambiente di ogni impresa lombarda è di circa 8.000 euro all'anno, spesa legata ai costi dovuti al traffico, all'inquinamento ambientale e all'adeguamento alle normative. In particolare, il traffico per 1 imprenditore lombardo su 4 crea ritardi sia nella consegna delle merci, sia nel percorso casa-azienda dei dipendenti; così come per un imprenditore su 5 l'inquinamento ambientale incide sui costi legati alla pulizia esterna degli edifici delle aziende.

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