| Area Ecopass, più deroghe per residenti e negozianti Smog fuorilegge da 22 giorni Domenica blocco totale dalle 8 alle 18 Il Comune: sarà l'ultimo stop alle auto se i Comuni della Provincia non ci seguono. Presidio degli ambientalisti
Articolo del: 05/02/2011 Autore: Armando Stella
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MILANO - Fotocopia di un blocco. Milano ferma di nuovo il traffico della domenica, tra le 8 e le 18 (scheda: le regole e le eccezioni), dieci ore di stop per cercare di interrompere la serie nera delle micropolveri: sono 30 i giorni di smog fuorilegge nel 2011 (gli ultimi 22 consecutivi), i valori del Pm10 doppiano sempre la soglia d'allarme e il bonus europeo di 35 superamenti l'anno è quasi esaurito. La crisi ambientale non passa, l'ordinanza Moratti impone l'embargo. E blocco sarà (con bike sharing gratuito e Pirellone, Palazzo Marino, musei comunali e palazzi storici aperti gratis). Ma il Comune, pressato dai commercianti e dal Consiglio di Zona 1, apre le maglie del dispositivo antismog, concede una finestra d'ingresso nei Bastioni ai furgoni diesel Euro 4 senza fap (venerdì 4, tra le 10 e le 12) e concede una deroga ai residenti nel centro storico (liberi di circolare tra le 7.30 e le 19.30, pagando Ecopass). Ma, soprattutto, abbandona la linea dell'isolazionismo ecologista: «Non possiamo sostenere da soli la battaglia contro lo smog», riassume l'assessore alle Attività produttive, Giovanni Terzi.
Se il vertice di mercoledì in Provincia non allargherà l'area dei divieti almeno all'hinterland, quella del 6 febbraio sarà l'ultima domenica a piedi di Milano. Le deroghe erano annunciate: sono arrivate. Esulta l'Unione del commercio («Potremo rifornire i negozi alla vigilia della domenica di shopping») ed è «soddisfatta» Micaela Goren Monti (presidente del Consiglio di zona 1). Ma il finiano Manfredi Palmeri bacchetta la giunta: «Deroghe comunicate in ritardo, troppa confusione». Sono giorni tesi, a Palazzo Marino: il meteo risulta più decisivo dell'ordinanza, ha addensato una cappa di micropolveri sulla città. E le polemiche politiche continuano ad assediare Letizia Moratti. «La situazione è meno tragica di come viene dipinta», sostiene il governatore Roberto Formigoni, sibillino, svelto ad aggiungere che guarda «con simpatia ai Comuni che decidono di prendere misure temporanee» oltre a quelle strutturali della Regione. E sono severi anche i giudizi del coordinatore Pdl Romano La Russa («Sono più i disagi dei benefici») e del leghista Davide Boni: «Gli interventi spot non possono portare vantaggi permanenti nella lotta all'inquinamento». Se sono inutili, perché insistere? Il 58% degli imprenditori, dice un'indagine della Camera di commercio, pensa che «le domeniche a piedi non servano a nulla».
La fase due dell'ordinanza antismog è scattata il 31 gennaio: oltre ad abbassare la temperatura dei riscaldamenti vieta l'ingresso nella Cerchia dei Bastioni a tutti i veicoli sottoposti a Ecopass. I controlli sono affidati ai vigili urbani, il comando ha schierato 80 pattuglie: «Stacchiamo, complessivamente, 50 verbali al giorno», dice Daniele Vincini, sindacalista del Sulpm. La stretta al traffico, stando alle analisi dei tecnici, avrebbe dovuto dirottare i milanesi dall'auto ai mezzi pubblici: eppure, osservano da Atm, «non è stato registrato alcun significativo incremento dei passeggeri in metrò». In questa situazione, osserva il Verde Enrico Fedrighini, Palazzo Marino «avrebbe dovuto rafforzare i divieti» al traffico, non ammorbidirli: «Un diesel Euro 4 senza fap - ricorda - inquina più di un Euro zero a benzina al quale rimane interdetta la circolazione». Infine, le proteste. Genitori antismog, Legambiente e varie associazioni ecologiste manifesteranno davanti a Palazzo Marino, domani alle 11. Domenica prossima, invece, il Comune concederà una nuova deroga per l'apertura dei negozi in tutta la città: una «ricompensa» per i disagi di questi giorni.
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