Articolo del: 09/02/2011 Autore: Alberto Giannoni
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Se non si può ridurre il numero delle auto proviamo a farle andare (un po’) più piano. È la proposta che la Provincia avanzerà oggi al tavolo convocato con la conferenza dei sindaci del Milanese sull’emergenza smog. L’ultima possibilità di intervenire sulla causa-traffico. I Comuni dell’hinterland non sono intenzionati ad aderire a blocchi e vincoli, a meno che non siano decisi da enti sovraordinati, Regione o Provincia. Il capoluogo, d’altra parte, con il vicesindaco Riccardo De Corato ribadisce che «non ci saranno altre domeniche a piedi», e che anche i nuovi limiti nell’area Ecopass saranno abbandonati, dal momento che il Comune maggiore è perfettamente isolato nel suo sforzo. Guido Podestà, però, non ha intenzione di issare la bandiera bianca su Palazzo Isimbardi, e tira fuori l’ultima proposta: «Si può pensare a una soluzione che altri Paesi hanno adottato e che anche in alcuni Comuni come Saranno stanno sperimentando, far diminuire la velocità». Anche la seconda città della Lombardia, Brescia sta adottando una misura del genere: la riduzione dei limiti di velocità: i 110 all’ora in tangenziale sud sono diventati 90 all’ora. Il rallentamento del traffico, insomma, è un’ipotesi su cui si lavora. «Ci dicono - spiega ancora Podestà - che si sollevano meno polveri e si emette meno pm10». Comunque - sintetizza il presidente della Provincia - «vi possono essere soluzioni diverse, ma hanno senso solo se prese su larga scala». Dunque concertazione resta la parola d’ordine. La riduzione della velocità sarebbe applicata sulla viabilità extraurbana, ma non solo: «Fondamentalmente - dice Podestà - sulla viabilità esterna, ma nella notte la velocità è sostenuta anche in alcuni tratti stradali cittadini, e ci può essere una positività sia ambientale sia di sicurezza. Vediamo cosa sarà deciso domani (oggi, ndr)». Intanto anche la Regione si siederà al tavolo con le sue proposte: «Lavoriamo - ha detto ieri il governatore Roberto Formigoni - per vedere se possono essere prese altre misure e credo che nei prossimi giorni saremo in grado di presentare altre iniziative». Si dovrebbe trattare, come viene confermato, di nuovi incentivi per rinnovare il parco auto e gli impianti di riscaldamento, che sono il vero nervo scoperto di tutta la questione. Si è esaurito intanto il «bonus» di giorni concesso dall’Europa: 38 giorni sono passati dall’inizio del 2011, e - con i dati fatti segnare ieri, che hanno visto il Pm10 toccare i 181 microgrammi alla centralina di Via Senato - siamo a 35 giorni in cui il Pm10 ha superato il limite fissato dall’Unione Europea, che ora potrebbe procedere con una procedura d’infrazione comunitaria. La sinistra ovviamente non vede l’ora: «Con ogni probabilità - dichiara sicuro il candidato Giuliano Pisapia - andremo incontro a pesanti sanzioni». «È una situazione - aggiunge - che si commenta da sola, e che denuncia la totale impreparazione di questa giunta». In realtà per la giunta stessa le cose non stanno proprio così. «Non è Milano ad aver esaurito il bonus dei 35 giorni - spiega ancora De Corato - ma è il Nord Italia». «Tutto il Nord Italia - afferma - negli ultimi giorni è stato uniformemente caratterizzato da condizioni meteo-climatiche sfavorevoli. L’eventuale sanzione comunitaria - precisa il vicesindaco - sarà dunque da imputare all’intero Paese, così come potrebbe andare a colpire una decina di Paesi europei per i quali è stata aperta una procedura d’infrazione sullo smog, e non certo le singole città che ne fanno parte: Francia, Germania, Regno Unito, Spagna, Austria e persino la Svezia si trovano nella stessa situazione dell’Italia». «È una bufala - sintetizza - Milano non pagherà nessuna multa, è solo un teatrino mediatico».
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