| Ambiente - Record di ricoveri per asma e bronchiti. Documento di denuncia dei dottori «Smog, troppi piccoli malati» La battaglia dei pediatri Chieste misure urgenti: mezzi pubblici gratis o scontati
Articolo del: 11/02/2011 Autore: Simona Ravizza
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MILANO - Contro lo smog che toglie il respiro ai bambini arriva il Manifesto dei pediatri di Milano. «Biglietti gratis sui mezzi di trasporto finché non crollano i valori d'inquinamento», è la proposta che azzarda il gotha dei medici alle prese con bronchiti, crisi d'asma e infezioni virali. Nella città che soffoca da 36 giorni (per contare solo quelli del 2011), con i livelli di Pm10 tre volte oltre i limiti di legge, i medici non possono più tacere. Di qui la decisione di inviare a Comune, Provincia e Regione un documento che (ri)lancia l'allarme sugli effetti dell'inquinamento per i più piccoli. Lo firmano sei nomi di prestigio: Luca Bernardo (primario del Fatebenefratelli e consigliere della Società italiana di Pediatria, Sip); Alessandro Fiocchi (primario della Macedonio Melloni e presidente della Sezione lombarda della Sip); Roberto Marinello (pediatra di famiglia e segretario lombardo per la Sip); Stefano Martinelli (primario di Neonatologia del Niguarda e consigliere lombardo della Società italiana di neonatologia); Marina Picca (pediatra di famiglia e presidente della Società italiana di cure primarie pediatriche) e Alberto Podestà (primario del San Carlo e consigliere nazionale della Sip). Tutti uniti, per la prima volta, nel fare pressing sulle istituzioni.
Ricoveri per asma in aumento, infezioni virali che si manifestano in modo più violento, boom di infiammazioni delle vie respiratorie: «I bambini sono i più esposti (...) all'inquinamento atmosferico», ribadiscono i pediatri di Milano. I motivi? «Il loro tratto respiratorio ha mucose più sottili, il sistema immunitario non è ancora del tutto efficiente e la frequenza respiratoria aumentata - necessaria per fornire l'ossigeno di cui un organismo in vivace crescita ha bisogno - li espone a un maggior contatto con le sostanze inquinanti». Non bisogna dimenticarsi, poi, che i bimbi vivono più vicini al suolo. E, allora, dopo 28 giorni ininterrotti con i valori fuorilegge, lo smog è più che mai un'emergenza di salute pubblica. «Sono stati dimostrati effetti nocivi sull'apparato cardiocircolatorio e respiratorio - scrivono i medici -. L'esposizione incrementa il tasso di ricoveri, aumenta le assenze scolastiche e il costo delle cure (...). C'è anche una riduzione della crescita polmonare nei bambini. Fino a un rischio aumentato di mortalità post-neonatale nei periodi di alta esposizione al Pm10».
I medici vanno oltre le soluzioni avanzate negli ultimi giorni dalla politica. Il richiamo principale riguarda il costo di tram e metrò: «Nessuno rinuncerà all'auto fino a che sarà più veloce e conveniente del mezzo pubblico», si legge nella Carta antismog. E a voce i sei pediatri azzardano l'idea di azzerare, o perlomeno ridurre, il costo dei biglietti. Ma non finisce qui. È il gennaio 2002 quando Girolamo Sirchia, allora ministro della Salute, suggerisce ai genitori di portare i bambini in Riviera. Nel Manifesto contro lo smog i consigli dei pediatri alle famiglie sono principalmente quelli di evitare gli sport all'aperto, gli ambienti affollati, il fumo in casa, l'esposizione a irritanti (pitture, polveri e allergeni) e il contatto con eventuali malati.
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