| De Nicola (assessore Trasporti): «per i 70 km/h siamo ancora in attesa del via libera» Smog, neanche la pioggia abbatte il pm10 «Valori tre volte oltre la soglia». Legambiente: più controlli e velocità ridotta. Codacons: causa per i fap
Articolo del: 15/02/2011
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MILANO - Milano continua a soffocare per lo smog nonostante la pioggia. La precipitazione di domenica non è servita a riportare le polveri sottili sotto la soglia massima di 50 microgrammi per metro cubo. La concentrazione rilevata, nonostante la giornata festiva e le condizioni atmosferiche favorevoli, è stata infatti tre volte superiore alla soglia di attenzione per quanto riguarda la centralina di via Senato (153 microgrammi per metro cubo). In base ai dati dell'Arpa Lombardia, Pm10 alle stelle anche al Verziere (137 microgrammi per metro cubo) e a Città Studi (117 microgrammi per metro cubo). Soglia superata abbondantemente anche in provincia: 141 microgrami a Cassano d'Adda, 133 a Trezzo d'Adda, 122 a Limito di Pioltello e 77 ad Arese e Magenta.
70 CHILOMETRI ALL'ORA - Le misure anti-smog introdotte dal Comune di Milano, che prevedono tra l'altro restrizioni alla circolazione per i veicoli più inquinanti, decadranno solo dopo tre giorni consecutivi di mancato superamento della soglia di attenzione. Un obiettivo tutto da conquistare anche se, da martedì, sono previsti proprio tre giorni di pioggia che potrebbero influire positivamente. Quanto al limite di settanta chilometri all'ora su tangenziali e strade provinciali ad alto scorrimento, proposto dalla Provincia di Milano proprio per abbattere le polveri sottili, per il momento resta bloccato. E se l'assessore provinciale al Trasporto, Giuseppe De Nicola, assicura: «i nostri tecnici sono con il cacciavite in mano per posizionare i cartelli con il limite di velocità 70 km/h. Aspettiamo solo il via libera», l'autorizzazione invocata non arriva. Il riferimento è ai proprietari delle strade statali e delle autostrade, perchè per le strade provinciali già venerdì scorso è stato raggiunto il via libera al nuovo limite di velocità, almeno fino al 15 marzo, per cercare di fare rientrare l'emergenza smog. «Abbiamo mandato una lettera ai proprietari delle strade e una al prefetto durante il weekend: siamo in attesa», ha detto De Nicola.
«BALLETTO DI RESPONSABILITÀ» - Legambiente denuncia il «balletto di responsabilità tra Provincia, Serravalle e Anas» che rallenta l'applicazione del provvedimento. «Abbiamo apprezzato - spiega in una nota Andrea Poggio, vicedirettore nazionale di Legambiente - l'assunzione di responsabilità, ma ora Podestà non si nasconda dietro le procedure e mantenga fede alle promesse fatte nella riunione coi sindaci. Si è fatto saltare il blocco domenicale del Comune di Milano, ma ora la nuova centralità della Provincia deve esprimersi in una o più misure antismog».
I PROVVEDIMENTI POSSIBILI - Oltre alle misure decise in Provincia, per affrontare l'emergenza, Legambiente chiede più controlli sui veicoli inquinanti, in primo luogo per i camion euro 0, 1, 2, un impegno concreto dai cittadini per temperature più basse negli appartamenti, negli uffici e nei negozi, e l'istituzione di vaste aree a 30 Km/ora, a partire dalle zone limitrofe alle scuole e agli ospedali e la riduzione della velocità, a 80 Km/ora sulle strade provinciali e 90 Km/ora sulle autostrade, in tutti i giorni di superamento dei limiti di qualità dell'aria. Risparmio energetico anche da parte dei negozi spreconi. Martedì pomeriggio è convocato un tavolo tecnico, al quale parteciperanno anche 10 sindaci. Il tema sarà l'aria.
«FILTRI AI DIESEL DANNOSI» - Intanto, il Codacons ha fatto causa alla Regione Lombardia, in base a un articolo del Codice del Consumo, contro l'installazione sugli autoveicoli diesel di filtri antiparticolato e lunedì, davanti al giudice di Milano Laura Massari, si è tenuta l'udienza di discussione sulle memorie presentate da Codacons e Regione Lombardia. Il giudice, a seguito della discussione, si è riservato la decisione. L'obiettivo del ricorso del Codacons è di accertare gli eventuali effetti lesivi di due delibere della Regione Lombardia del 2009 che prevedono l'installazione sugli autoveicoli diesel dei filtri antiparticolato, correggendone gli effetti dannosi. Per l'associazione di consumatori questi filtri sono più dannosi che benefici per la salute perchè degradano le PM10, ma questo non vuol dire che le polveri scompaiano: il sistema - sostiene l'associazione - non ha capacità anti-inquinanti ma, al contrario, aggrava la situazione ambientale e peggiora la salute dei cittadini.
Commento: A Milano, in effetti, la politica di restringimento della strade coincide in effetti con una politica che ha come risultato quello di aumentare l' inquinamento. Infatti, il minimo dell' inquinamento, che e' poi quasi esattamente proporzionale al carburanto bruciato, lo si ha quando i veicoli viaggiano a velocità uniforme costante, ca. intorno ai 50-90 km all' ora. Per verificare ciò basta controllare i valori di consumo medio e consumo istantaneo forniti dal computer di bordo che ormai quasi tutte le auto possiedono. Tutte le volte che c' e' una coda, e il veicolo rimane ferma col motore acceso, e tutte le volte che il veicolo deve riprendere velocità, dopo essersi dovuto fermare, il consumo di carborante vede un incremento rispetto al minimo possibile. Purtroppo il Comune sta buttando via fiori di millioni di Euro in lavori che non servono a niente, se non a creare code, ingorghi e inquinamento aggiuntivo. Purtroppo i mass media, per pigrizia mentale, per conformismo e mancanza di senso critico, non mettono affatto in evidenza questo tragico dato di fatto. E i cittadini pagano due volte: con inquinamento aggiuntivo e con tutti i disagi associati alle misure inutili che i nostri amministratori ogni anno si inventano.
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