| Assago, collaudo flop per il metrò Atm: "Domenica sarà tutto a posto" Segnalamento in tilt e un deviatoio incastrato. Alla vigilia dell'inaugurazione l'azienda dei trasporti ha sospeso le prove mattutine della nuova linea. Ed è polemica sui biglietti
Articolo del: 18/02/2011 Autore: ILARIA CARRA
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In mattinata, presto, hanno iniziato a viaggiare tre treni. Poi il sistema è andato in tilt: test sospesi fino a metà pomeriggio. Il preesercizio sulle due nuovissime fermate del metrò verde, da Famagosta ad Assago, cioè i viaggi di prova indispensabili per inaugurare domenica la nuova linea, ha debuttato con vari guai tecnici. Un “deviatoio” si è bloccato, e, soprattutto, il segnalamento — sistema indispensabile per la sicurezza della linea — ha avuto problemi per tutta la mattinata. I tecnici sono al lavoro per far sì che tutti i disguidi vengano risolti in pochi giorni.
Già in ritardo di due giorni, dato che dovevano cominciare lunedì, i collaudi hanno riscontrato anomalie già dalla prima mattina. Dal deposito di Famagosta sembra che i treni non riescano né a uscire per andare verso il Forum né a rientrare: il segnalamento non risulta ancora collegato. I convogli hanno continuato ad accumulare ritardi e così si è deciso di sospendere le prove, per ripartire nel pomeriggio ma sempre con il contagocce. Atm, che sta curando il preesercizio, conferma che in effetti in mattinata ci sono state «alcune anomalie» sulla linea ma tiene a precisare che qualche guaio tecnico era prevedibile: in sostanza, i test si fanno apposta per sistemare ciò che non va, e il varo ufficiale, fra tre giorni, si svolgerà regolarmente.
In attesa che i risultati dei collaudi migliorino, non si placa la polemica sul biglietto per Assago, dal prezzo di 2 euro e 10 giudicato eccessivo anche se conforme al tariffario regionale. Il Pd ha depositato al Pirellone un’interrogazione: «Tariffe così elevate sono inaccettabili per i pendolari, vogliamo chiarezza — dice il consigliere regionale democratico Franco Mirabelli — l’apertura della nuova tratta, dopo un decennio di ritardi, arriva con una vera beffa». Replica l’assessore provinciale ai Trasporti, Giovanni De Nicola: «Nessun aumento, è un costo previsto da anni in tutte le tratte simili».
Dalla stangata di Assago la polemica si sposta sul biglietto a Milano, bloccato oggi a un euro ma domani chissà. È proprio questo uno dei punti che sta frenando la discussione sul bilancio in Comune. Colpa di una frase contenuta nella relazione previsionale programmatica: «L’incremento delle entrate del servizio pubblico locale è connesso alla riorganizzazione del sistema di integrazione tariffaria nell’area milanese con revisioni, rimodulazioni e riarticolazioni degli attuali titoli di viaggio». Frase che l’opposizione chiede di cambiare: «È molto ambigua, non vogliamo che implichi aumenti in città», dice Pierfrancesco Majorino, capogruppo Pd. «Non vogliamo aumentare il biglietto — replica l’assessore al Bilancio, Giacomo Beretta — ma, nel caso in futuro arrivino meno risorse dal governo, non possiamo precluderci alcuna strada»
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