| Tangenziale, il flop dei 70 all'ora nessuno rispetta i limiti antismog La nostra prova su strada: auto e tir a tutta velocità, chi va piano rischia. All'autogrill solo due su dieci sanno dei nuovi divieti: "A questo punto dovrebbero multarci tutti quanti"
Articolo del: 22/02/2011 Autore: TIZIANA DE GIORGIO e LUCA DE VITO
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Primo giorno, ieri, per i limiti antismog in tangenziale. Tutti a 70 all’ora, fino al 15 marzo, per inquinare meno: solo in teoria, però. Perché nella realtà provare a rispettare i limiti è un’impresa difficilissima, e spesso pericolosa. Una prova su strada lo conferma: con il tachimetro puntato sui 70 all’ora, in prima corsia di destra, si viene investiti da un coro di clacson e gestacci. Tutti sorpassano veloci, minimo a 90: auto, furgoni, anche i tir. Nessuno sembra al corrente delle nuove misure volute dalla Provincia di Milano, o semplicemente le ignora. La videoinchiesta in tangenziale
Il pericolo. Sulle tre corsie, al di fuori delle ore di punta quando il passo lumaca è obbligato dal traffico, andare a 70 all’ora è un azzardo. Si imbocca la Est a Lambrate: anche il solo immettersi in tangenziale, a questa velocità, mette a rischio incidente. Una Citroen bianca che è già sulla strada deve cambiare corsia per scansare l’auto, mentre un suv nero, subito dietro, frena di colpo per non centrarla in pieno. Con una macchina di medie dimensioni si fatica a mantenere la quarta e, visto che nessuno rispetta il limite, si diventa subito un intralcio per la circolazione. I sorpassi estremi sono la regola: nello specchietto retrovisore, all’altezza di viale Forlanini, si vedono macchine e motociclette incollarsi all’auto, lampeggiare, cercare il primo varco utile per sorpassare in slalom. La musica non cambia sulla Ovest. Altezza Famagosta: tre autotreni sorpassano, uno dopo l’altro, senza rallentare. I colpi di clacson sono un concerto quasi ininterrotto.
I cartelli. La nuova segnaletica verticale costata alla Milano Serravalle quasi 60mila euro, ai quali vanno aggiunti altri 30mila messi da Palazzo Isimbardi sulle provinciali Val Tidone, Rho-Monza, Milano-Meda e un tratto di Paullese, la Rivoltana, la Cassanese e la Padana superiore viene completamente ignorata. Inutili i messaggi che scorrono sui cartelloni elettronici: il semplice meno vai veloce, me¬no inquini" e il "rispettate il limite di velocità" non servono a un granché, senza l’indicazione precisa della nuova soglia fino a cui si può pigiare sull’acceleratore.
Gli automobilisti. Alla stazione di servizio di Assago, quando si parla di nuovi limiti, la maggior parte delle persone casca dalle nuvole. Come Antonio, in attesa di fare il pieno al volante della sua Punto rossa: «Ma da quando? Non ne sapevo assolutamente nulla». E poi storce il naso quando si sente dire che è per l’emergenza polveri sottili. «Mi sembra un’idea assurda, credo che ci siano ben altri modi per combattere l’inquinamento». Risposta simile di Cristian: «Non sapevo del divieto, ma non credo che riuscirò a viaggiare così piano. Anche perché rischio di essere travolto». Su dieci automobilisti, solo due sanno qualcosa dei limiti. «Me l’ha detto mio padre stamattina — dice Giancarlo, 28 anni — ma a dire il vero non è stato facile stare sotto i 70. Spero non ci siano autovelox, altrimenti dovrebbero multarci tutti».
I controlli. Di controlli in strada, in effetti, non se ne è visto nemmeno uno in due ore di viaggio. «E' solo il primo giorno — assicura Giovanni De Nicola, assessore provinciale ai Trasporti — e come promesso abbiamo deciso di seguire la linea soft. I primi verbali scatteranno non prima di qualche giorno, quando inizieranno a girare le pattuglie della Polstrada per fare da deterrente. Vorrei ricordare che la misura non è stata adottata per far cassa, ma per migliorare la qualità dell’aria che respiriamo». Nei prossimi giorni la musi¬ca cambierà, dunque: «Ma bisogna dare il tempo ai cittadini di informarsi».
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