| IL CASO Metrò 4, costerà 100 milioni in più chiudere i lavori in tempo per Expo Le buste con le offerte di Impregilo e Pizzarotti verranno aperte soltanto a fine mese Il Comune di Milano vuole recuperare: talpe raddoppiate e cantiere aperto 24 ore su 24
Articolo del: 14/03/2011 Autore: ALESSIA GALLIONE
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La missione è impossibile: tentare di costruire la nuova linea 4 della metropolitana, tutta, entro il 2015,. Una corsa contro il tempo visto che, in quattro anni, si dovrebbero realizzare più di 15 chilometri di percorso e 21 fermate per collegare Lorenteggio a Linate. Eppure Palazzo Marino, che di rinvio in rinvio prevede di aggiudicare l’opera all’inizio di aprile a una delle due imprese in gara, vuole tentare l’impresa. E, per riuscirci, è pronto a schierare un’organizzazione imponente: un cantiere aperto 24 ore su 24 con gli operai che lavoreranno su tre turni, il raddoppio del numero di “talpe” che scaveranno le gallerie.
Una macchina da guerra che, però, farà lievitare i costi. Per velocizzare la seconda tratta del metrò 5 e garantire l’inaugurazione per Expo, si è arrivati a 80 milioni in più. In questo caso la partita è aperta, ma il “premio” di accelerazione potrebbe consistere in almeno 100 milioni di euro. I ritardi, e gli sforzi per recuperarli, hanno un prezzo.
È una storia lunga dieci anni quella della linea 4 del metrò. Che adesso, a fine mandato, Letizia Moratti vorrebbe concretizzare. Annunciando in campagna elettorale l’avvio del cantiere e la promessa di aprire per il 2015 tutto il percorso. Delle tre aziende che si erano prequalificate, solo due sono rimaste in corsa: i gruppi guidati da Impregilo e da Pizzarotti. Le buste con le offerte, dopo vari slittamenti, avrebbero dovute essere aperte a fine febbraio. Il contenuto, però, si conoscerà solo nell’ultima settimana di marzo per passare all’aggiudicazione dei lavori ad aprile. I cantieri, è la previsione del Comune, potrebbero partire a luglio e, tra operai e talpe, dovranno riuscire a macinare la quantità maggiore di chilometri entro il 2015.
Finora anche l’amministrazione si era arresa alla realtà: le imprese avrebbero dovuto iniziare a tracciare l’intera linea, ma i visitatori di Expo si sarebbero dovuti accontentare di viaggiare da Linate a Dateo. Per il resto, il termine fissato dal bando di gara era il 2017: avrebbe vinto chi prometteva di costruire il tratto più esteso. Adesso, però, la strategia è cambiata. Sarà l’aria elettorale, ma si tenta il tutto per tutto. Anche se il costo dello sforzo potrebbe aggirarsi attorno ai cento milioni di euro in più.
In queste settimane il Comune e Mm stanno vagliando le offerte tecniche. I due progetti punterebbero su tecnologie diverse: in un caso si propone di scavare un unico tunnel, più grande del solito, con i treni che correrebbero su due livelli; nell’altro le gallerie sarebbero due, una per ogni direzione di marcia. I tecnici dovranno valutare se le ipotesi siano percorribili e se rispettino i criteri di gara. Una risposta è attesa per la prossima settimana. Poi, entro la fine del mese, si passerà alla parte economica ed è lì che si capirà quanto costerà impiegare uomini e mezzi in più per sfidare tempi strettissimi.
Per accelerare la seconda tratta della 5, da Garibaldi a San Siro, il conto finale è lievitato di 80 milioni. Il cantiere è partito lo scorso anno e sta procedendo sia in zona Monumentale sia in zona San Siro. L’inaugurazione del primissimo tratto da Zara a Bignami, già slittato alla primavera del 2012 (e non quest’anno), potrebbe però ritardare di altri due mesi a causa dell’inondazione dal Seveso. L’impresa sta cercando di recuperare, perché l’ordine è fare in tempo. E il Comune ha già chiesto di liberare dal cantiere entro poche settimane la carreggiata centrale di viale Fulvio Testi, da Bignami a Istria. Le urne si avvicinano.
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