| Le conclusioni: Il Provvedimento ha portato a calo dei giorni di sforamento di PM10 Ecopass, i saggi lo promuovono. «Ma ora paghino tutti, un po' di meno» Ma la Lega non ci sta: «No a nuove tasse o a estensioni». De Corato: «Avanti così fino a settembre»
Articolo del: 14/03/2011
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MILANO - Ecopass promosso a Milano ma con la necessità di alcuni aggiustamenti per migliorare la qualità dell'aria e del traffico. La commissione di saggi nominata dal Comune per valutare la bontà del provvedimento, ha riconosciuto l'efficacia del ticket, indicando anche la strada da seguire per renderlo più stringente. Secondo la commissione di saggi, è necessario estendere il pagamento a tutti i veicoli, esclusi quelli a gas, metano, elettrici e ibridi, mantenendo i divieti per le auto più inquinanti, oltre a una rimodulazione delle tariffe verso il basso. Oggi i ricavi incassati per ogni autovettura che entra nella cerchia dei bastioni sono pari a 3,38 euro per ogni auto: una cifra che, secondo gli esperti, dovrebbe diminuire pur mantenendo un livello tale da essere un deterrente. Con una riforma in tal senso dell'Ecopass, unitamente a una semplificazione delle classi paganti, si registrerebbe un calo del traffico del 27% rispetto ad oggi e del 35% rispetto alla situazione pre-Ecopass. Il provvedimento, seppur migliorabile, ha dato comunque risultati: nel 2010 sono stati 86 i giorni di superamento della concentrazione di Pm10 contro i 109 di 2009 e 2008 e i 132 del 2007. Si tratta, fanno notare i saggi, il valore più basso dal 2002. Se Milano avesse avuto le condizioni meteorologiche di Londra, come quantità di pioggia e vento, il capoluogo lombardo avrebbe sforato di soli 3 giorni il limite massimo consentito.
ESTENSIONE A CERCHIA 90-91 - Prima di arrivare a formulare questi suggerimenti, la commissione di saggi ha percorso altre strade, valutando - ad esempio - l'estensione dell'Ecopass al percorso della 90-91, la chiusura del centro storico e anche il provvedimento delle targhe alterne. Dagli studi realizzati dai saggi, l'ipotesi di introduzione delle targhe alterne avrebbe un successo istantaneo, con un calo del 15% di autoveicoli in ingresso in città, una flessione del 10% del traffico interno e una flessione del 2% di Pm10 prodotto. Un provvedimento che però, ha fatto notare la commissione, avrebbe un'efficacia temporanea in quanto Milano ha un tasso di motorizzazione fra i più alti d'Europa. Con più auto per famiglia, i singoli nuclei farebbero ben presto ad organizzarsi richiedendo una targa pari e una dispari per poter sempre circolare. Le targhe alterne, ha illustrato la commissione, hanno funzionato nel 2008 a Pechino con un crollo del traffico del 70%, ma la città cinese ha solo 300 auto per ogni mille abitanti, quasi la metà di Milano. L'ipotesi di chiusura del centro storico, invece, avrebbe effetti limitati sulla circolazione e sull'inquinamento in quanto agirebbe solo sull'1% del territorio comunale. Estendere l'Ecopass alla cerchia della 90-91, quella più esterna di Milano, sarebbe la soluzione ideale, per quanto al momento impraticabile. L'area è ancora mal servita dai mezzi pubblici: una valutazione fatta dai saggi considerando la frequenza di passaggio, il tasso di affollamento e i parcheggi di interscambio. Un'estensione ora inimmaginabile, ma che potrebbe diventare più concreta nel 2015, con la maggiore capillarità dei servizi pubblici per tutta la città.
«AVANTI COSI' FINO A SETTEMBRE» - Servono comunque degli aggiustamenti per poter estendere l'Ecopass alla cerchia della 90-91: bisogna, secondo i saggi, creare corsie preferenziali e trasformarli da semplici autobus a una vera e propria circonvallazione di Milano. Attualmente la 90 e la 91 ci mettono 90 minuti per compiere tutto il giro: un tempo che potrebbe essere abbattuto a 56 minuti semplicemente distanziando le fermate (da 300-350 metri a 500-550 metri) con un costo modico. Attrezzare una linea come questa, hanno spiegato i saggi, costa un decimo rispetto alla realizzazione di un chilometro di metropolitana. Più piste ciclabili, insistere sul bike sharing, moltiplicare le aree pedonali e potenziare i nodi di interscambio sono tutte iniziative che dovrebbero essere portate avanti per ottimizzare il provvedimento. «Non faremo scelte decisive - ha detto il vice sindaco di Milano Riccardo De Corato - fino a quando i milanesi non si saranno espressi con il referendum. Fino a settembre si andrà avanti così e poi diremo cosa sarà dell'ecopass o di altre misure». Dopo la valutazione degli esperti, toccherà alla politica indicare la via, soprattutto dal punto di vista del prezzo. Ma per il momento nessuna indicazione è emersa. Soprattutto sotto elezioni.
«NO ALL'ESTENSIONE» - Un no al ticket per tutti viene però dalla Lega: «Di Ecopass non si allarga niente, nè dal punto di vista dell’estensione sul territorio nè tariffario». Questa la posizione espressa dal capogruppo a Palazzo Marino Matteo Salvini, sulla proposta del Comitato dei Saggi di estendere il pedaggio a tutti i veicoli che entrano nella Cerchia dei Bastioni. «Per la Lega non si estende un bel niente. Per noi non ci deve essere neanche un milanese - dice Salvini dopo il vertice di maggioranza con il sindaco Letizia Moratti - che paghi un euro in più rispetto a oggi. Chi oggi non paga, deve continuare a non pagare». Rispetto a quanto spiegato dal vicesindaco Riccardo De Corato, su una condivisione di tutti i partiti della maggioranza sulle «conclusioni» esposte dal Comitato dei Saggi, Salvini precisa che «li abbiamo ascoltati con rispetto, ma non siamo d’accordo sull’estensione», mentre «la chiusura del centro anche se non risolutiva è un buon inizio ed è a costo zero». Per Salvini comunque è «una scelta saggia» quella presa dalla maggioranza di aspettare l’esito dei referendum ambientali prima di ogni decisione sul pedaggio.
«PAGARE POCO, MA PAGARE TUTTI» - «Far pagare poco, ma tutti», è anche la soluzione per il destino di Ecopass secondo il candidato sindaco del centrosinistra, Giuliano Pisapia.«Non si può pensare di affrontare il tema dell’ambiente e del traffico con un solo provvedimento. Ci vogliono una serie di provvedimenti che possono partire da più piste ciclabili e maggiori biciclette al servizio dei cittadini. Oggi - ha detto Pisapia a margine di un incontro sui referendum per l’ambiente - si è visto che gli impegni della Moratti, ancora una volta, non sono stati mantenuti neppure su questo tema. E poi, serve uscire dalla logica dell’Ecopass che fa pagare solo chi ha le macchine più vetuste, che è stato dimostrato che non incidono sullo smog, e trovare uno strumento come quello adottato a Londra, che ha risolto veramente il problema».
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