Articolo del: 14/03/2011 Autore: TERESA MONESTIROLI
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Il traguardo delle 5.000 biciclette a noleggio, promesso a inizio mandato dal sindaco Moratti, è ancora molto lontano. Ma anche quello delle 3.650 (la “fase 2”) non verrà raggiunto interamente, almeno a breve. Entro l’estate, infatti, è prevista l’installazione solo della metà delle cento nuove stazioni del bike sharing che la città attende da mesi, perché per le altre cinquanta Palazzo Marino deve ancora trovare i soldi. E non pochi: 3 milioni di euro.
Eppure, in pieno entusiasmo da campagna elettorale, Letizia Moratti sta già parlando della “fase 3”, quella che dovrebbe portare Milano al completamento del progetto, arrivando a quota 5.000 biciclette. «Stiamo lavorando alla terza fase, presto il servizio verrà potenziato» ha risposto il sindaco durante la lunga maratona televisiva della scorsa settimana sul canale tivù Milano 2015. Peccato che, al momento, gli accordi tra Atm e il gestore del servizio Clear Channel si fermino ancora allo step precedente, tra l’altro ancora tutto da realizzare.
È vero che il sindaco è a caccia di voti e che il bike sharing è una delle poche iniziative visibili che la giunta ha varato in questi cinque anni, ma a essere precisi il servizio ha già accumulato un ritardo di un anno e mezzo sulla tabella di marcia. Invece di concludersi a fine 2009, si arriverà alle prossime elezioni con solo 2.100 bici a nolo, meno della metà di quelle promesse. E solo perché il sindaco, nelle ultime settimane, ha chiesto di accelerare il più possibile l’iter — più volte inceppato — in modo da essere sicura che a inizio maggio i milanesi abbiamo a disposizione qualche centinaio di mezzi in più, magari per andare ai seggi a votarla. Dimenticando, forse, che per avere quelle 700 bici in più hanno aspettato mesi, visto che il 10 novembre dell’anno scorso un sindaco scoppiettante inaugurava la prima stazione periferica (piazzale Lodi), annunciando l’arrivo di 100 nuovi stalli entro pochi mesi.
Ne sono passati quattro e di stazioni ne è stata attivata solo una, in via Melchiorre Gioia. Le altre starebbero per arrivare. Le prime 32, su insistenza del sindaco, verranno montate entro le elezioni di maggio, quasi tutte intorno alla circonvallazione esterna. Da Porta Venezia alla stazione di Porta Genova passando per corso XXII Marzo, viale Monte Nero, viale Bligny, viale Coni Zugna solo per citarne alcune. Ci sarà il raddoppio in Stazione Centrale, con due nuovi stalli di bici per rispondere meglio alla richiesta dei pendolari, una rastrelliera in più in piazzale Cadorna, un’altra in Melzi d’Eril, due in via Sarpi e in viale Coni Zugna, una in Porta Volta, solo per citarne alcune. E neppure la “fase 1”, a essere pignoli, è ancora davvero completa: dovrebbe essere installata a giorni l’ultima stazione rimasta in sospeso, quella in via Case Rotte, proprio dietro Palazzo Marino.
I risultati del servizio sono da record. In quindici mesi sono stati registrati oltre 15mila abbonamenti annuali, con una media di 20 nuove attivazioni al giorno. E più di un milione e 300mila sono stati i prelievi di biciclette. Una chiara dimostrazione di quanto i milanesi abbiano gradito, anche se continuano a lamentare la mancanza di piste ciclabili.
Commento: La bicicletta è diventata il nuovo pretesto perfetto per sprecare soldi pubblici. Purtroppo tutti i mass media dimostrano un grande conformismo nel chiedere nuove piste ciclabili, il potenziamento di servizi come quello in questione e tutto quanto attiene il mondo delle due ruote senza motore. Dei costi raramente se ne parla e ancora più raramente si fa una valutazione costi benefici (quanto costa, alla fin della fiera, ognuna di queste biciclette a noleggio?) e un' esame se in città non ci siano cose più urgenti. Le risorse sono quelle che sono, e se si stanziano milioni di Euro per piste ciclabili che usano in quattro gatti, ci saranno evidentemente meno soldi per servizi sociali, manutenzione delle strade e della segnaletica, servizi pubblici, assistenza agli anziani e altro ancora. Sono veramente le piste ciclabili e le bici a noleggio, le cose che servono più urgentemente a Milano?
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