| Lotta allo smog, la Moratti si nasconde "Ecopass va eliminato dal programma" Il centrodestra, spaccato su questa materia, decide di non decidere. E l'ex assessore Croci, che era stato cacciato dalla giunta, è pronto a tornare in corsa con il sindaco
Articolo del: 16/03/2011 Autore: ALESSIA GALLIONE e TERESA MONESTIROLI
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Era il 2 gennaio del 2008, un lunedì, quando Ecopass partì. Doveva essere una sperimentazione di un anno: da allora non è mai cambiato. E non ha ancora finito di dividere la maggioranza. Adesso, più di tre anni dopo, i partiti non sono riusciti a trovare una linea comune. E alla fine hanno deciso di non decidere. La strategia, scelta da un centrodestra spaccato da tre opinioni diverse (sindaco, Pdl e Lega), è stata studiata a tavolino per uscire dall’angolo: «Decideremo dopo che i cittadini avranno espresso il loro parere con i referendum».
Una dichiarazione che stride con la storia degli ultimi mesi in cui la città ha assistito al tentativo di affossamento della consultazione chiesta, tra gli altri, da un ex assessore della giunta Moratti, Edoardo Croci, cacciato nel novembre del 2009 proprio perché considerato «troppo ambientalista». Ma anche con la storia degli ultimi anni, visto che già nel 2009 Letizia Moratti aveva assicurato: il futuro di Ecopass verrà deciso da un “sondaggio” tra i milanesi. Finito in un cassetto.
Eccola, la svolta che non conduce da nessuna parte. Perché adesso, dopo essere riusciti a far slittare il referendum fino a dopo le elezioni amministrative in modo da scongiurare qualunque interferenza sul voto, gli esponenti del centrodestra rispolverano la parola «democrazia» e si appellano all’opinione del popolo. Ma Letizia Moratti, per riuscire a difendersi dalle accuse degli avversari in campo ambientale, sembra pronta a imbarcare anche il padre di Ecopass, disposto a schierarsi di nuovo al fianco del sindaco che l’ha sacrificato sull’altare della realpolitik.
Dopo mesi di gelo, interrotto solamente da parole dure nei confronti del governo cittadino, oggi l’ex assessore Croci si presenterà a una conferenza stampa al fianco del sindaco per parlare di «politiche ambientali». Strana coincidenza. Soprattutto se si uniscono due informazioni importanti. La prima: Letizia Moratti insiste da mesi sulla necessità di avere una lista civica ambientalista che la sostenga. La seconda: Croci è pronto a presentarla, ma non aveva ancora deciso con quale candidato correre.
«I partiti di maggioranza hanno condiviso le indicazioni fornite dai saggi su Ecopass. Tuttavia la decisione sulle conclusioni verrà presa all’indomani del referendum. Sono un momento di democrazia e vanno rispettati». È così che il vicesindaco Riccardo De Corato cerca di camuffare la spaccatura della maggioranza, per niente d’accordo con la proposta dei saggi che propongono il ticket d’ingresso per tutti. Visto che a breve ci saranno i referendum, perché decidere prima quando si può, comodamente, aspettare di conoscere l’opinione dei cittadini? Peccato però che la politica abbia già deciso. Per il Pdl «nessun residente a Milano dovrà pagare un solo centesimo in più», spiega Michele Mardegan, vice capogruppo in consiglio comunale. La Lega è ancora più netta: «Di Ecopass non si allarga niente, né dal punto di vista dell’estensione sul territorio né delle tariffe», spiega il capogruppo Matteo Salvini.
Quindi, è lecito chiedersi: la maggioranza vuole o no potenziare il provvedimento antismog? La confusione è massima. Anche perché quello che doveva essere uno dei punti principali della campagna del sindaco — la lotta all’inquinamento — verrà relegato a un generico: «Proseguiremo con le misure strutturali per eliminare le auto inquinanti e per alleggerire il traffico». A dichiararlo è la stessa Moratti. Della parola Ecopass neanche l’ombra. «Abbiamo chiesto espressamente che non venisse nominata nel programma», rincara la dose Igor Iezzi, segretario provinciale del Carroccio. Altro che decisione condivisa. A tre anni dall’avvio delle telecamere, la politica non ha ancora trovato una quadra.
D’altronde la storia si ripete. A luglio 2009 il sindaco annunciò che la decisione sul futuro di Ecopass sarebbe stata presa «dopo un sondaggio svolto fra i cittadini». Non fu così. Allora i milanesi — 1.000 interviste a un campione selezionato — espressero poco entusiasmo per la congestion charge, ma solo una parte dei risultati fu resa nota e tutto tornò a tacere. Un anno dopo Letizia Moratti assicurò che la decisione sarebbe uscita da consiglieri comunali e assessori riuniti in conclave per discutere anche del delicatissimo provvedimento.
La montagna partorì un topolino: la giunta decise di eliminare la deroga per i veicoli diesel Euro 4 senza filtro antiparticolato. E rimandò ogni sviluppo futuro del ticket alla valutazione di una commissione di esperti in materia. È allora, luglio 2010, che nascono i “saggi”: studiano per mesi, traggono le loro conclusioni a dicembre. Ma il sindaco li incontra solo due settimane fa. Ieri il vertice politico. E nonostante le lodi del centrodestra tutto al loro lavoro, anche questa volta la relazione sembra pronta a finire nel solito cassetto.
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