| Avanti così e sarà il marzo più piovoso degli ultimi cinquant'anni Il Seveso si gonfia, scatta il preallarme Bastano 30 millimetri ed è il caos: buche in strada e fango dai tombini. Traffico rallentato
Articolo del: 17/03/2011 Autore: Armando Stella
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MILANO - Avanti così e questo marzo 2011 passerà alla storia come il più piovoso degli ultimi cinquant'anni. Intanto, però, sono bastati gli oltre 30 millimetri d'acqua cascati ieri a sconvolgere la città. Il Seveso s'è gonfiato, minaccioso, facendo scattare due fasi di preallarme (poi rientrate) sull'asse Niguarda-Isola. Le strade, da viale Fulvio Testi a piazzale Lagosta, sono state coperte dalla fanghiglia vomitata dai tombini ostruiti. Il traffico, a metà pomeriggio, era «rallentato» su entrambe la tangenziali e un incidente ha inchiodato le auto per chilometri all'altezza dello svincolo di Assago sulla Ovest. Code si sono allungate sulla statale dei Giovi in ingresso e in uscita da Milano. L'asfalto ha ceduto, risucchiato nel collasso della terra sotto le strade, riaprendo buche, voragini, dai Bastioni alle periferie. Il comando dei vigili urbani, alle 18, commentava: «La solita Milano stravolta dal maltempo». Congestionata, in tilt. Avvelenata di fronte a un canovaccio apparentemente ineluttabile. Titolo: «Bastano due gocce di pioggia».
Il cielo ha rovesciato sulla città 63,8 millimetri d'acqua in quattro giorni. Ma il contributo più rilevante è arrivato da questo mercoledì nero: 31,4 millimetri misurati dall'Osservatorio meteorologico di Milano-Duomo alle 17 di ieri. «L'ondata di maltempo si esaurirà» nella mattinata di oggi, avverte Samantha Pilati, esperta del laboratorio. Ma il trend di marzo appare già segnato: Milano ha imbarcato oltre 70,8 millimetri d'acqua nei primi sedici giorni del mese. Un dato record. Il decennio 2001-2010 s'era chiuso con 54,2 millimetri di precipitazioni medie a marzo e ha grosse probabilità di essere superato anche il trend del periodo 1961-1990 (76,7 millimetri).
I pannelli elettronici sulle tangenziali, ieri, replicavano il messaggio «traffico rallentato» su tre quarti dell'anello autostradale. Code tra Carugate e Linate e tra Cologno e Cascina Gobba. File chilometriche, nei due sensi di marcia, tra Rubattino e l'uscita di Segrate, da Sesto-Monza a viale Zara, da Rho-Fiera a San Siro. I cantieri - a Lambrate e ai caselli per Venezia e Torino - hanno chiuso le uscite e strozzato il deflusso delle auto. Ma è soprattutto il Seveso, a sei mesi dall'esondazione che sfondò la rete metropolitana, a preoccupare il Comune: il fiume ha superato per due volte la soglia di pre allarme, nella notte tra martedì e mercoledì e alle 16 di ieri: il fiume ha raggiunto un livello di 104 centimetri (l'allarme rosso scatta a 148 centimetri). L'imbocco del tunnel che accoglie la corrente da Nord può accogliere al massimo 45 metri cubi d'acqua al secondo. Quando si raggiungono piene da 80, 90 o 100 metri cubi - come il 18 settembre scorso - il Seveso è incontenibile, invade la città. Ieri, fortunatamente, non s'è fatto vedere.
Commento: Non risulta che il Comune abbia fatto qualcosa per il problema Seveso (ne' si sente parlare di progetti relativ a tale problema). Ma del resto è comprensibile: tutte le risorse sono impiegate per problemi più seri, come ad esempio restringere le strade per fare spazio a faraoniche piste ciclabili (vedi ad es. Piste ciclabili in via Vittor Pisani: un caso inaudito di sperpero di denaro e spreco di spazio e Raccolta firme contro i lavori che stanno stravolgendo via Stresa e piazza Carbonari)
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