| Movida in crisi, sos dei locali "Calo anche del 50 per cento" L'appello dei gestori: "Il Comune ci ascolti". All'Arco della Pace finisce sotto accusa la Ztl Corso Como e il Ticinese sono sempre più schiacciati dal traffico selvaggio e dallo spaccio
Articolo del: 05/04/2011 Autore: TIZIANA DE GIORGIO
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I locali si preparano a riaprire i battenti alla movida estiva. Ma dalle zone più calde del divertimento notturno arriva l’ultimo appello al Comune, dopo un inverno nero per la crisi. A chiedere un intervento immediato di Palazzo Marino ci sono tutti i gestori dei locali dell’Arco della Pace, decisamente contrari alla zona a traffico limitato partita la scorsa estate: «La Ztl ha diminuito del 40 per cento le presenze in tutto il periodo invernale — spiega Fabio Acampora, presidente di Asco Sempione — ora temiamo che la tendenza si riconfermi nei mesi più affollati. Damo lavoro a 350 persone, c’è già chi ha dovuto ridurre il personale. Non si può andare avanti così».
E mentre l’amministrazione ha già pronta un’ordinanza che riconferma quasi in toto le stesse regole introdotte la scorsa estate — che vietano l’accesso delle auto a partire dalle 22 — i gestori di bar e ristoranti sono pronti a presentarsi in Comune: «Per conciliare la quiete del quartiere con il nostro lavoro ci basterebbero anche solo due ore di ossigeno in più dice Acampora in un momento così difficile chiediamo che l’inizio della Ztl venga posticipato a mezzanotte».
Ultimo appello anche dai locali di corso Como, che lamentano un calo degli affari, quest’inverno, fino al 50 per cento. A mettere in ginocchio la storica promenade delle ore piccole milanesi è stata sì la recessione, ma soprattutto l’annosa vicenda del cantiere del parcheggio sotterraneo di piazza XXV Aprile, in ritardo ormai da più di due anni, che scoraggia la clientela. «Visto che siamo in queste condizioni da anni, e non per colpa nostra — dice Marco De Padova, presidente dell’associazione pubblici esercizi di corso Como — i vigili potrebbero almeno chiudere mezzo occhio sulle auto parcheggiate male ed evitare di dare sfilze di multe come negli ultimi weekend, se le vetture non intralciano il traffico». E in XXV Aprile c’è anche la questione mai risolta dello spaccio: «Le forze dell’ordine non sono sufficienti — aggiunge De Padova— la gente deve sentirsi sicura nel venire qui, e in questo momento non lo è».
E mentre sui Navigli, in attesa che il Comune decida sull’isola pedonale estiva, i locali continuano a chiedere a gran voce un’isola permanente, nel Ticinese i gestori si uniscono al coro dei residenti, che invocano da tempo un presidio contro la movida selvaggia di via Vetere: «Non è possibile che la situazione degeneri ogni anno — spiega il gestore dell’Exploit — in questo modo ci rimette chiunque lavori in questa zona». Il Comune, commenta Alfredo Zini, presidente dell’Epam, l’associazione dei pubblici esercizi, «dovrebbe darsi una mossa e approvare provvedimenti per far convivere al meglio locali e cittadini, un aspetto fondamentale in questa fase di crisi. Manca pochissimo alle elezioni e non esiste ancora un nuovo regolamento: che almeno la giunta si dia un’accelerata».
Commento: Al Comune può solo andare bene, se la gente non ha modo di parcheggiare correttamente. Così ci sono più occasioni di fare multe! Ormai in molte zone della città il copione è sempre lo stesso: a una parte si creano le condizioni affinchè i locali si moltiplichino e si allarghino, dall' altro non si fa niente affinchè chi poi nei locali ci va abbia un posto per parcheggiare. Anzi, lo spazio dedicato ai locali viene solitamente accresciuto a spese dello spazio per parcheggiare! E poi si mandano i vigili, col pretesto della sosta selvaggia che (ovviamente e inevitabilmente) prende piede.
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