Articolo del: 18/04/2011 Autore: ALESSIA GALLIONE e TERESA MONESTIROLI
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Nel 2006 suo marito spese 6 milioni di euro. «Per regalarla a Milano», disse. Questa volta la macchina da guerra sembra ancora più imponente: manifesti ovunque, gazebo tecnologici con tanto di schermi tv, biliardino e ragazze che distribuiscono materiale per «votare Letizia» che fanno scomparire quelli degli avversari, le caselle postali di 600mila famiglie invase da 160 pagine di «cose fatte». Ma Letizia Moratti si difende: «Le spese fatte personalmente sono un segnale di impegno per la propria città, le giudico positivamente».
Sindaco, non c’è una sproporzione tra mezzi in campo? Pisapia spenderà un milione di euro per la campagna. Per lei si è parlato addirittura di 40. «Se non sbaglio, anche Pisapia ha speso di tasca propria per le primarie. E poi ci sono costi che potrebbero essere visti come elettorali, ma per me non lo sono. Il bilancio di fine mandato, ad esempio, credo che sia doveroso. Io l’ho fatto a mie spese proprio per non creare polemiche».
Vuol dire che, per lei, il libro I cento progetti realizzati non è una spesa elettorale? «No. È un rendiconto del lavoro svolto. L’avrei realizzato anche se non fossi stata candidata. Albertini l’ha fatto, e correttamente».
A proposito di bilanci: che voto si dà come sindaco? «Si può sempre migliorare, ma nel complesso positivo».
Lo traduce con un sette? «Allora, la dico alla Pozzetto: 7+».
Ma quanto spenderà per questa campagna? «Non più della volta precedente».
Non più di sei milioni? «Sì».
Basterà per vincere? «Io corro per vincere».
Al primo turno? «Se è subito è meglio, perché ho tante cose da fare».
La preoccupa il ballottaggio? «No».
Eppure il centrosinistra legge come un segnale di nervosismo aver attaccato Pisapia non sul programma amministrativo. Ha detto: «Vuole l’aborto, l’eutanasia e le droghe libere». «Non l’ho attaccato. Ho parlato alla presentazione di un candidato di lista e, in quel contesto, ho rivendicato alcuni valori etici. Ogni elettore farà le sue considerazioni dai punti di vista che vorrà, da quello etico o amministrativo».
Ha fatto della legalità una delle priorità. Come è possibile che lei, come madre e come sindaco, non si sia accorta che suo figlio stava andando incontro a un’inchiesta per abuso edilizio? «Come madre sono profondamente addolorata per la vicenda di mio figlio. Come sindaco ho detto, e continuo a ribadire, che se ci saranno delle responsabilità allora ognuno dovrà assumersele. Vedremo cosa stabilirà la magistratura».
La Bat-casa del figlio della Moratti
Un’altra sua priorità, nel 2006, fu la sicurezza. Oggi qual è? «Migliorare complessivamente la qualità della vita, attraverso molte azioni: mobilità sostenibile, cultura, politiche sociali, trasporti pubblici, verde».
Tre progetti concreti che promette di realizzare? «Due nuove linee metropolitane già finanziate, cinque nuovi parchi per 870mila metri quadrati e due nuovi musei, quello delle culture del mondo e quello d’arte contemporanea».
Sono tutti piani, però, che la sua giunta ha già avviato. «Certo, ed è per questo che penso sia giusto completare il lavoro che ho iniziato».
Non ha proposte nuove da fare a questa città? «Non credo che questa città abbia bisogno di cose nuove, ma di cose positive».
Dice di essersi ricandidata perché ha bisogno di un altro mandato per concludere quanto avviato. Per qualcuno è l’ammissione di un fallimento: se non è riuscita a realizzare le promesse del 2006, perché offrirle i tempi supplementari? «Ci sono tempi tecnici per portare a termine le cose. Molti progetti che indico nel programma, poi, non erano nel precedente».
Neanche le metropolitane di cui parla da cinque anni? «Durante la candidatura parlavo di potenziamento del trasporto pubblico, anche di M4 e M5 che però sono in qualche modo frutto di Expo. In questo mandato il potenziamento si è realizzato attraverso i prolungamenti della linea 2 e 3».
La M4 è in forte ritardo, però. Sarà terminata per Expo? «Sarà finita entro aprile del 2015».
C’è davvero pochissimo tempo. «Ci sono nuove tecnologie che lo consentono e i due consorzi candidati si sono impegnati a finire entro quella data».
I costi saliranno: si ipotizzano 100 milioni in più. «Le offerte economiche non sono ancora state aperte, ma se ci saranno costi extra li riassorbiremo».
Sul traffico, deciderà dopo i referendum. Come si fa a candidarsi sindaco senza una proposta concreta contro l’inquinamento? «Abbiamo un piano articolato che prevede il potenziamento del nuovo sistema di illuminazione pubblica in chiave ecologica, l’aumento delle superfici destinate all’energia solare, incentivi per la sostituzione delle caldaie inquinanti, per l’acquisto di auto elettriche, il completamento del teleriscaldamento. Puntiamo alla riduzione dell’uso dell’auto con isole pedonali e ztl. Sono azioni positive avviate, che contiamo di proseguire».
Su Ecopass ha dichiarato che voterà “sì” al quesito dei referendum che chiede l’estensione del ticket. Parte della coalizione che la sostiene è contraria. Riuscirà a farlo? «Sì. Tutte le esperienze innovative fanno fatica a essere introdotte, ma noi siamo comunque riusciti a inasprire il provvedimento togliendo le deroghe».
Il tunnel Expo-Linate si farà? «Sono favorevole perché tutte le grandi città europee ce l’hanno: Madrid, Bruxelles, Parigi. Attraverserà Milano e servirà a portare via auto dalla superficie».
Lei chiede all’elettorato cattolico e di centro di votarla al primo turno, ma ha accettato la richiesta della Lega di limitare l’accesso ai servizi sociali per gli immigrati, introducendo il criterio di residenza. È coerente con i valori cattolici? «Abbiamo fatto una sintesi con la Lega, perché noi riusciamo a farla. Questo vuol dire saper governare. Non come l’opposizione che in consiglio comunale si è più volte spaccata».
Con lei sindaco mai una moschea. E il rispetto della libertà di culto chiesto anche dalla Curia? «La libertà di culto è giusta e necessaria, ma la moschea deve rispondere anche a criteri di sicurezza. Per questo ritengo necessaria una legge nazionale prima di avere un luogo di culto che, tra l’altro, farei fatica a capire da chi verrebbe gestito».
Pisapia promette metà giunta in rosa. «Quanto pesa un sindaco donna? Io vorrei una squadra che rispondesse a criteri di efficienza, servizio ai cittadini, di amore per la propria città, competenza. Nel programma ho inserito più presenza femminile nelle municipalizzate».
Aumenterà il prezzo del biglietto dell’Atm? «Non intendo aumentarlo».
Quindi altri cinque anni con il biglietto a 1 euro. «Per me, sì».
Dove troverà i fondi per migliorare il servizio? «Conto che attraverso l’Imu (l’imposta che raggruppa quelle sulla casa e verrà incassata dai Comuni, ndr) ci sarà un forte recupero di risorse».
È stata criticata per aver sfruttato eventi per farsi pubblicità. Nei manifesti è in posa con i vigili in divisa e gli operatori dell’Amsa. Non è un abuso di posizione dominante? «Ognuno è libero di fare la campagna elettorale che vuole».
I suoi avversari non possono posare con i vigili in divisa. «E perché no? E poi io sono il sindaco, dovrei far finta di non esserlo? Non posso sparire. Ma tutto quello che faccio i questi giorni è strettamente legato a eventi che vengono a maturazione ora, dopo mesi di lavoro». Poi Letizia Moratti (si) chiede: «Ma quanto ha speso Bloomberg?».
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