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Ecopass, non c'è ancora un piano ma da ottobre pagheranno più macchine
Referendum, dopo il plebiscito Comitato per il sì chiede un incontro a Pisapia
L'assessore Maran: già in estate provvedimenti su verde e mobilità. I verdi: «Ora stop al tunnel Expo-Linate»

Articolo del: 16/06/2011


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MILANO - All'indomani del plebiscito sui referendum ambientalisti locali, «Milano sì muove», il comitato per il sì ai 5 quesiti, chiede un incontro con il sindaco Giuliano Pisapia «per individuare tempi e modi» per concretizzare i risultati del voto. Edoardo Croci, Marco Cappato e Enrico Fedrighini, battono il ferro finchè è caldo e chiedono al sindaco di «sviluppare il processo di trasformazione con rapidità ed efficacia». E forte della vittoria della consultazione ecologista di Milano il comitato referendario continua il suo pressing sulla Giunta Pisapia e dopo aver invocato l'Ecopass per tutti a cinque euro oggi rilancia chiedendo la definitiva archiviazione del progetto del tunnel sotterraneo da Linate alla futura area dell'Expo. «Il primo quesito sullo smog e il traffico - ha attaccato il verde Enrico Fedrighini - rappresenta la pietra tombale per il tunnel da Linate all'Expo. Il potenziamento di Ecopass, legato a una politica che disincentivi l'uso dell'auto privata è incompatibile con un'opera che porta le macchine in centro».

UN INCONTRO - Il comitato «Milano sì Muove» ha già chiesto un incontro con il sindaco Giuliano Pisapia per sollecitarlo a stralciare il progetto caro alla passata amministrazione e a definire un nuovo piano della mobilità urbana in linea con gli indirizzi della consultazione referendaria. «I referendum hanno innescato una rivoluzione urbana - ha commentato l'ex assessore della Giunta Moratti, Edoardo Croci - e ora la volontà dei cittadini deve essere espressa nei tempi più veloci possibile». Come ha ricordato il radicale Marco Cappato, la Giunta Pisapia è obbligata da statuto ad adottare provvedimenti in linea con gli esiti dei referendum entro i primi di ottobre.

RIDURRE IL NUMERO DI AUTOMOBILI - «Già in estate per la mobilità sostenibile e il verde faremo delle belle cose per i nostri cittadini», risponde pronto l’assessore alla Mobilità e Ambiente Pierfrancesco Maran: «Per i referendum c’è un regolamento comunale che parla chiaro e noi ci atterremo a quello - ha aggiunto - ma, oltre all’esito del voto, c’è una volontà ferrea da parte di questa amministrazione, di andare avanti sui temi della mobilità sostenibile, delle piste ciclabili, dell’ambiente e del verde».
Per quanto riguarda le conseguenze dell'esito referendario, sul tema più «sentito», l'estensione di Ecopass e la proposta del pagamento di cinque euro per tutti, Maran dice: «E' una proposta, ma io parto da un altro punto di vista: dobbiamo ridurre il numero delle automobili e non pensare alla mobilità come a un modo per fare cassa». «Il nostro obiettivo è avere meno auto in centro, poi si valuteranno gli strumenti più adeguati, i mesi per discuterne serenamente con il consenso della città ci sono - ha aggiunto -, sono scelte che incidono sulla vita di tutti quindi valuteremo con la piena collaborazione di tutti i milanesi, considerando l’esito dei referendum, ma con il pieno rispetto del percorso istituzionale». Sul fronte delle risorse per realizzare quanto previsto dai referendum, ha poi specificato Maran, «sto attendendo il quadro delle risorse disponibili per le opere che risulterà dall’analisi ancora in atto sui conti del Comune». «Per fortuna molti dei punti dei quesiti sono a costo molto basso e noi partiremo da quelli - ha aggiunto - meglio fare piccole cose che pensare solo a quelle grandi che molto spesso rimangono solo idee».

ALLARGAMENTO DEL PARCO MACCHINE - Su Ecopass, Marco Cappato ha precisato che non è ancora definito un preciso piano d’attuazione, ma che entro il primo ottobre ci sarà «realisticamente, solo un allargamento del parco macchine che pagano l’Ecopass». Chiaro e non trascurabile, secondo Edoardo Croci, «l’enorme successo dei sì: i quattro quinti dei milanesi è disposto a pagare consapevolmente una tassa per una Milano più verde e sostenibile, non "solo" l’ 80% come dicono alcuni: è un enorme successo».

IL BORSINO ECOPASS - In attesa di decidere le modalità per attuare l’allargamento della zona Ecopass e per definire la tariffazione, resta valida la proposta del «borsino Ecopass», consultabile on line, per informare i cittadini sui ricavi della tassa e sul loro utilizzo da parte dell’amministrazione. Riguardo alla proposta del pagamento di 5 euro per tutti, interpellato dai cronisti, Enrico Fedrighini ha dichiarato: «deciderà l’amministrazione, ma è certo i soldi verranno reinvestiti in mezzi pubblici in modo che i cittadini possano scegliere di usare i mezzi pubblici e che quella sia la scelta conveniente, quindi l’allargamento della zona procederà di pari passo con l’implementazione del servizio di trasporto pubblico che dovrà essere sostenibile e capillare».

«UN PROBLEMA DI PISAPIA» - I risultati dei referendum sulla città di Milano «sono un problema di Pisapia». Così il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, a margine del Business Forum Italo-Israeliano ha commentato il risultato delle consultazioni milanesi, sottolineando che «il sindaco appena insediato si trova a dover fare i conti con delle richieste molto impegnative da parte dei cittadini, quindi non posso che fare tanti, tanti auguri a Pisapia».

«MANCANO LE RISORSE» - «Sui referendum milanesi tutti cantano vittoria ma nessuno nè il sindaco nè la Giunta, nè il neo assessore Maran si pongono il problema di dove e come reperire, in modo realistico, le risorse per attuare i quattro quesiti a cui i milanesi hanno risposto affermativamente. Ad oggi le proposte avanzate in merito sono poco credibili», ha detto Riccardo De Corato, ex assessore al traffico. «A ciò - prosegue De Corato - va aggiunto che nemmeno con il ticket ecopass di cinque euro si potranno coprire i costi della piantumazione degli alberi e i costi previsti dal piano per la navigazione dei Navigli. Vedremo come faranno a presentare entro sessanta giorni le delibere attuative corredate dal metodo per la raccolta delle relative risorse finanziarie». «Per quel che riguarda il quesito su ecopass - prosegue De Corato - vorrei puntualizzare, a tutti coloro che in queste ore parlano di «grande vittoria» che il 51% non è andato a votare e che il 20,84% ha risposto no. Se questa è una grande vittoria lo giudichino i milanesi che certamente sanno far di conto più di certi esponenti referendari».

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