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Nelle scorse settimane era stato già azzerato il cda di Milano Ristorazione
Pisapia revoca il cda di Atm
«Segnale contro sprechi e privilegi»
Il sindaco: scelta strategica, maggiore attenzione al servizio. Catania: «Stupore e indignazione»

Articolo del: 29/07/2011


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MILANO - Dare un segnale contro «sprechi e privilegi che noi non possiamo accettare». Così il sindaco Giuliano Pisapia ha spiegato la decisione di revocare il consiglio di amministrazione di Atm, l'azienda di trasporti milanesi presieduta da Elio Catania. Revocati dunque gli incarichi di presidente a lui (che rimane però direttore generale) e ai consiglieri Giuseppe Frattini, Piero Ramponi, Francesco Tofoni e Dario Cassinelli. La scelta ha colto di sorpresa Elio Catania che in una nota scrive: «Stupore e indignazione. Questo è il sentimento che mi ispira quanto avvenuto, per come è avvenuto e per quanto dichiarato dal Sindaco, che apprendo dalle agenzie».

LA GIUNTA - La decisione è stata annunciata al termine della seduta di giunta, riunita per approvare la delibera sull'aumento del costo del biglietto da uno a un euro e cinquanta centesimi. Il provvedimento di revoca delle nomine di tipo fiduciario rientra nelle facoltà del primo cittadino nei primi 180 giorni dal suo insediamento. Uomo voluto dalla Moratti, Catania, manager 65enne già a capo delle Ferrovie dello Stato e prima ancora della Ibm, aveva difeso la sua gestione dell'azienda e provato a giustificare alcuni sprechi a prima vista inspiegabili. Le motivazioni però non devono aver convinto il sindaco. Nei prossimi giorni verrà pubblicato un bando, con scadenza il 15 di settembre, per individuare i futuri membri del Cda che avranno il compito di decidere su Catania in qualità di direttore generale di Atm.

IL PRECEDENTE - Nelle scorse settimane era stato già azzerato il cda di Milano Ristorazione. La revoca ha colpito i quattro componenti del Consiglio di amministrazione della società che prepara 95 mila pasti al giorno e il presidente Roberto Predolin.

«ATTO DOVUTO» - L'azzeramento del cda «era per me un atto dovuto», ha spiegato Pisapia. Il motivo è che «in questi anni i vertici dell'azienda hanno avuto un atteggiamento quanto meno discutibile, che impedisce qualsiasi possibilità di rapporto fiduciario, per quanto riguarda incarichi e stipendi, contravvenendo a quei principi di sobrietà su cui voglio operare». D'altronde, ha spiegato Pisapia, «alcune scelte effettuate dagli amministratori in passato, e che sono continuate in questi due mesi, sono chiaramente classificabili come sprechi e privilegi che noi non possiamo accettare - ha detto - proprio perché così ci siamo impegnati a fare con chi ci ha dato il voto». «Questo rientra in una scelta strategica della nuova Giunta», ha continuato Pisapia, e «vuole essere il segnale di una nuova fase, di una vera e propria svolta, un nuovo corso per cui al centro dell'interesse della Giunta e di chi amministrerà le partecipate ci sia sempre la maggiore attenzione al servizio che i cittadini hanno il diritto di avere». Il sindaco ha poi affermato che si sarebbe aspettato un passo indietro da parte dei componenti del Cda e dello stesso Catania. Ma nei due mesi dal suo insediamento «non abbiamo avuto nessun segnale che ponesse fine a un malcostume per noi inaccettabile, anzi, si è anche difeso in alcuni interventi pubblici». «Stupisce, quindi - prosegue la nota - l'accusa di sprechi cui il Sindaco si riferisce: l'Azienda è sana, in utile, non indebitata, ha conseguito negli ultimi tre anni investimenti record e ottenuto progressi operativi e di servizio ampiamente riconosciuti che hanno reso ATM un benchmark nazionale e internazionale di efficienza, qualità trasparenza ed etica. Qualunque azionista ha il diritto di revocare un Cda, ma respingo con forza le insinuazioni e le motivazioni addotte che non hanno sostegno nei fatti. Si astenga il Signor Sindaco .- conclude - dall'esprimere giudizi che infangano il lavoro fatto e semplicemente dica che questa è una scelta che non ha niente a che fare con conduzione manageriale e risultati. Per me, manager, sono le uniche cose che contano».

LA LETTERA Ma Catania non ci sta. prende carta e penna e scrive. «Nei due mesi trascorsi dall'insediamento della nuova Giunta non mi è stato mai concesso di essere ricevuto nè dal Sindaco, nè dal Direttore Generale, precludendo quindi qualunque possibilità di valutazione sul lavoro fatto, di un approfondito confronto sui dati della Società e di indirizzo per il futuro, come avviene normalmente in un sano clima societario tra nuovo azionista e management».

LA MORATTI CONTESTA - «E’ una decisione immotivata, quella di Pisapia, come è immotivata la sentenza della Cassazione e anche il rincaro dei biglietti Atm: è proprio un esempio di una decisione che non ha alcuna spiegazione tecnica ma che pesa tantissimo sui cittadini, è a questo che deve pensare Pisapia», ha commentato l’ex sindaco Letizia Moratti. «Io guardo i risultati dell’azienda, quindi la sentenza è immotivata anche perché i risultati dell’azienda sono degli ottimi risultati, l’azienda chiude con un utile di 6 milioni e 800mila euro, con 773milioni di investimenti nel triennio, incrementando quello del triennio precedente che erano stati 249 milioni - ha spiegato - con gli investimenti noi avevamo migliorato la frequenza, il conforto, i mezzi, la sicurezza e la pulizia, oltre al bike sharing e ad altri servizi». La Moratti si dice anche pronta ad appoggiare «eventuali ricorsi che Atm vorrà opporre alla decisione».

LE ALTRE REAZIONI - "Noi sui doppi incarichi avevamo gia’ detto a Catania che non eravamo d’accordo, ma questo non vuol dire tagliare bruscamente il cda come hanno fatto oggi, di un’azienda, anche, che e’ l’unica in Italia in attivo, almeno fino a marzo scorso, perche’ poi bisogna vedere cosa ci verra’ a raccontare Pisapia». Così l'ex vicesindaco, ora consigliere comunale del Pdl, Riccardo De Corato ha commentato la revoca del cda . «Atm e’ l’unica azienda in Italia a non essere in passivo e l’anno scorso ha dato due milioni di euro al Comune e non viceversa - ha spiegato - una decisione cosi’ danneggera’ Milano perche’ ora che il nuovo cda si insedia e ci capisce qualcosa passeranno mesi e mesi con Atm in balia di chissa’ chi: questo va chiesto a Pisapia». Igor Iezzi, segretario provinciale della Lega Nord ha invece dichiarato. «Pisapia sta mettendo le mani sopra la città, in tutti i suoi gangli vitali, e soprattutto creando uno spreco notevole a danno dei cittadini. Adesso lui dira’ che diminuira’ il numero di appartenenti al cda di Atm, come aveva detto per Milano Ristorazione, ma il vecchio cda farà causa al Comune e chiederà soldi e il Comune dovrà pagare lo stipendio sia del cda entrante sia di quello uscente - ha spiegato - e’ uno spreco per tutta la città solo per piazzare qualche persona».

I SINDACATI: ORA CONTINUITA' - In un comunicato Cgil, Cisl e Uil di categoria sottolineano che «la decisione del Comune di Milano di revocare l'intero cda rientra pienamente nelle facoltà dell'azionista». Aggiungono però che i nuovi amministratori devono avere «caratteristiche di alto profilo e capacità». «Chiediamo conseguentemente - scrivono in un comunicato le organizzazioni sindacali - che venga assicurata all'impresa una immediata continuità e stabilità che sia il presupposto per affrontare le tante criticità emerse in questi mesi ed i progetti che riguarderanno la mobilità cittadina». Filt Cgil, Fit Cisl e Uil trasporti «chiederanno un incontro urgente - spiegano - per avere ogni informazione su quanto avvenuto e per stabilire un confronto indispensabile ad affrontare i prossimi mesi. Convinti che in piena responsabilità ed autonomia, a tutti i soggetti è richiesto di fare la propria parte».

BIGLIETTI E ABBONAMENTI - Aumentando il biglietto Atm «non tocchiamo nessun tipo di abbonamento, né annuale né mensile», ha ribadito l’assessore comunale alla Mobilità Pierfrancesco Maran dopo la riunione di giunta. «I 371mila milanesi che hanno abbonamenti mensili e annuali non verranno toccati da aumenti», ha detto Maran, confermando il ritocco a 1,5 euro per il titolo di viaggio singolo deciso dall’esecutivo. Gli abbonamenti Atm gratuiti per gli anziani saranno per gli over 65, invece che per gli ultrasettantenni come anticipato la scorsa settimana. S'intende, gli over 65 con reddito Isee inferiore a 16mila euro, grazie al fatto, ha spiegato Maran, che «l’assessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino ha messo a disposizione 500mila euro», contributo che ha reso possibile anche «forme di gratuità per disoccupati e cassintegrati». L'orario di validità passerà da 75 a 90 minuti.

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