Articolo del: 19/09/2011 Autore: ORIANA LISO
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Nuovi criteri, più rigidi, per le deroghe nelle domeniche a piedi. E un confronto con la Provincia e con i sindaci dell’hinterland per arrivare assieme all’appuntamento con le misure antismog, in sintonia, e senza ritrovarsi come l’anno scorso a fare ognuno per sé. È il sindaco Giuliano Pisapia a confermare la volontà della sua amministrazione a decidere per tempo le regole per le domeniche antismog: «Credo sia fondamentale ragionare adesso su provvedimenti che potranno essere necessari a gennaio o a febbraio, informando preventivamente i cittadini, senza arrivare nel momento già dell’emergenza» spiegava ieri Pisapia, riprendendo l’ipotesi fatta dal suo assessore al Traffico, Pierfrancesco Maran. Che ha, per ora, almeno un punto fermo: «Ogni decisione andrà presa anche con i comuni dell’hinterland e con la Provincia, perché altrimenti si rischia che i provvedimenti di ogni ente siano vanificati».
Un ponte, intanto, è già stato gettato tra Palazzo Marino e Palazzo Isimbardi. Qui l’assessore Giovanni De Nicola, che ha la delega al Traffico, annuncia: «Vogliamo riconvocare il tavolo dei sindaci per studiare assieme i provvedimenti antismog. Perché fare i blocchi delle auto solo a Milano non basta». Così era andata lo scorso anno con la giunta Moratti: in piena emergenza polveri sottili, con la Regione che aveva lasciato libertà di scelta sulle domeniche ecologiche, Milano si era trovata a fermare le auto mentre a pochi chilometri, sotto lo stesso cielo grigio, gli altri Comuni non avevano firmato l’ordinanza. In più, molte critiche erano piovute sul cospicuo numero di deroghe alla circolazione concesse dal Comune.
Invece, misure e date in sintonia, si augura Maran: «Dobbiamo fare in modo che i provvedimenti dei vari sindaci partano assieme: non ha senso che noi blocchiamo le auto dopo quindici giorni di sforamento se negli altri Comuni si fa dopo diciotto». Si pensa anche a una gradualità dei provvedimenti: una prima fase non di emergenza — in cui, per esempio, si abbassano di un grado le caldaie solo negli uffici pubblici — e una da “codice rosso”, in cui la riduzione della temperatura si estende a tutti. Agli annunci della nuova giunta reagisce piccato l’ex vicesindaco Riccardo De Corato: «Pisapia non deve inventare nulla, sulle misure antismog c’è una nostra delibera del gennaio 2010».
In attesa di essere convocati al tavolo provinciale i sindaci dell’hinterland si attrezzano (alcuni di loro, tra l’altro, verranno chiamati anche a esprimere un parere sulla questione Ecopass). Accoglie positivamente l’alleanza antismog Fortunato Zinni, il sindaco di Bresso: «Mi sembra un cambio di passo rispetto al passato: mi aspetto però che tutti i Comuni vengano coinvolti, e al più presto. Anche l’aumento del biglietto Atm a Milano, però, avrebbe dovuto essere discusso con l’hinterland che ne subisce le ricadute». Più cauto Mario Antonio Dompé, sindaco Pdl di San Donato: «Visto che si parla di città metropolitana l’alleanza è fondamentale. Dal tavolo sull’aria, però, devono arrivare decisioni concrete: sulle domeniche a piedi sono scettico, credo si debba insistere sul teleriscaldamento».
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